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Ambrassa Fabrizio

Fabrizio Ambrassa soprannominato "Il Principe" è nato il 15 aprile 1969 a Savigliano, importante comune del cuneese che ha lasciato a soli quindici anni perchè reclutato dal settore giovanile dell'Olimpia Milano.

Fu allenato da Casalini e Crespi, prima di essere aggregato alla prima squadra, iscrivendo il proprio nome nella formazione che bissò nell'87 e nell'88 il successo in campionato, in Coppa dei Campioni e in Coppa Italia, più l'Intercontinentale del 1987. Il suo esordio in Serie A avvenne però solo il 1 novembre 1987 al PalaSharp nella vittoria dei milanesi per 118-100 contro la Virtus Dietor Bologna.

La sua indole di guardia combattente dal gran fisico (197cm) e con un ottimo tiro dalla lunga distanza fu messa subito alla prova nel basket da senior. L'Olimpia lo cedette in prestito a Rimini in serie A2, dove l'adattamento non conobbe ostacoli. Con McMillen in panchina e l'ex-milanese Maurizio Benatti in cabina di regia, Ambrassa si dimostrò rincalzo di valore, guadagnando anche il posto in quintetto nella sua seconda stagione al PalaFlaminio: 303 punti in 738 minuti nel 88/89, 306 in 40 partite nel 89/90 con qualche pecca di troppo ai tiri liberi. La stagione si concluse con la retrocessione di Rimini in Serie B, che però consentirà ai romagnoli di far crescere la sua nidiata di giovani capitanata da Carlton Myers con Ruggeri, Semprini, Ferroni e altri che sbocceranno in un vicino futuro.

Ambrassa tornò a Milano nella prima edizione della Philips guidata da coach Mike D'Antoni nella stagione 1990/91. Fu l'anno della finale Scudetto persa con Caserta, e Ambrassa si ritagliò buoni scampoli d'impiego nel far rifiatare Antonello Riva e Riccardo Pittis. Nel suo curriculum fu questo l'anno più produttivo della sua esperienza milanese, in cui scese in campo in 40 partite (505 minuti) con 189 punti realizzati e il 43% dall'arco dei tre punti.

La rivoluzione della "rosa" nell'estate successiva, portò a Milano due stranieri di diversa foggia come Dawkins e Rogers, ma le soddisfazioni del parquet arrivarono solo in Eurolega; Milano si guadagnò le Final Four di Istanbul, dove perse in volata la semifinale contro il Partizan Belgrado di Djordjevic e Danilovic ma si prese il terzo gradino del podio battendo l'Estudiantes Madrid.

Nel 1992/93, con proprio Sale Djordjevic come playmaker titolare, Ambrassa costituì con Portaluppi e Sambugaro un trio di ottime guardie di supporto, fondamentali per il lavoro d'allenamento e sempre pronte all'emergenza. La sua stagione si concluse con largo anticipo verso la fine di gennaio a causa di un grave infortunio al ginocchio destro che lo obbligò a mesi di stop. Fino a quel momento il suo apporto era stato sostanziale nella vittoria della Coppa Korac anche se in sole dieci gare disputate (e 87 punti segnati) e sebbene non sia riuscito a scendere in campo nelle semifinali con Cantù e nelle due gare di finale contro Roma. In campionato invece, quando al suo infortunio si aggiunse la perdita di Antonio Davis, la Philips vanificò il suo ruolino di marcia in regular season, cedendo nei quarti di finale alla Scavolini Pesaro, capace di espugnare Milano per un solo punto in gara-3.

Il ritorno in campo di Ambrassa avvenne con la nuova maglia dell'Olimpia griffata Recoaro; in formazione Hugo Sconochini prese il posto di Pittis e fu anche l'ultimo ritorno a Milano di Dino Meneghin per la sua stagione d'addio. Nonostante sprazzi di ottimo basket e le idee innovative di coach D'Antoni, il 93/94 dell'Olimpia restò una anno incompiuto; l'infortunio a Zan Tabak capitò nel momento peggiore e decisivo della stagione, in cui Milano uscì a pezzi dalla semifinale di Korac contro la Stefanel Trieste e ai quarti di finale nei playoff scudetto con un secco 0-2 per mano della Mash Verona. Ambrassa fu puntuale nelle sue consegne di backup di Antonello Riva (176 punti in 31 gare in campionato e 77 punti in 11 gare in Korac, con un ottimo quarto di finale contro Antibes), ma ciò non gli valse la conferma nella rivoluzione dell'estate 1994 e l'arrivo del Gruppo Stefanel.

Nel suo quadriennio milanese, Ambrassa ha accumulato 111 presenze in campionato con 610 punti e 31 gare nelle coppe internazionali con 182 punti segnati.

Anche la Nazionale Maggiore tornò a tenere Ambrassa nel mirino, dopo che con la rappresentativa Juniores di coach Mario Blasone aveva conquistato un argento agli Europei 1988 a Srbobran in Yugoslavia. Prima con la Nazionale Sperimentale vinse l'oro ai Giochi del Mediterraneo del 1991 (con Portaluppi, DePol, Fucka, Paolo Conti) ma poi tra il 1996 e il 1997 disputò 17 incontri tra tornei di preparazione e qualificazioni agli Europei.

A 25 anni la sua carriera lontano dai parquet milanesi continuò ad essere ricca di soddisfazioni: disputò cinque stagioni con la Virtus Roma, diventandone anche capitano, inframezzate da un anno alla Benetton Treviso, e firmò un contratto nel 2000/01 con Imola; dopo aver portato la Lineltex al suo battesimo europeo (109 punti in 9 gare), Ambrassa venne prestato alla Virtus Bologna giusto per partecipare al Grande Slam (Campionato, Eurolega e Coppa Italia) orchestrato da coach Ettore Messina. Ambrassa ritrovò Imola, che era retrocessa, in un 2001/02 anomalo per una serie a 19 squadre, che però vide il bis degli emiliani all'ultimo posto in graduatoria. Per la prima volta Ambrassa optò per una collocazione all'estero nel settembre 2002: la sua esperienza ad Alicante durò però solo sette partite in cui non riuscì ad incidere quanto il suo palmares lasciava presagire. A dicembre 2002 utilizzò il biglietto di ritorno, destinazione Novara; alla corte di coach Federico Danna, la solidità di Ambrassa tornò a incidere (13.2 punti di media in 20 partite) pur non riuscendo a centrare l'obiettivo della salvezza della Cimberio (poi ripescata). 

Chiusa la sua carriera ai massimi livelli, Fabrizio tornò nella sua Romagna, che tuttora lo impegna anche dal punto di vista imprenditoriale, per disputare ancora due stagioni nelle minors a San Marino e Faenza.

Dopo il suo ritiro dalle scene agonistiche, Ambrassa ha intrapreso la carriera di tecnico, operando tra Rimini e Ravenna sia a livello senior ma soprattutto a livello giovanile, collaborando anche con il settore squadre Nazionali.

IMMAGINI ALLEGATE

Fabrizio Ambrassa

Ambrassa (primo a sinistra) festeggia con gli Azzurri della Nazionale Sperimentale la vittoria ai Giochi del Mediterraneo 1991. Con lui Flavio Portaluppi e altri futuri 'milanesi': Fucka, Niccolai, De Pol e Lupo Rossini (al momento Team Manager EA7)

Ambrassa in maglia Recoaro Milano 1993-94