Storia


Le Nazionali di Nello Paratore (1957-1968)

Carmine Paratore detto "Nello" fu la scelta del presidente federale Decio Scuri per lanciare definitivamente il Settore Squadre Nazionali. Lo chiamò dal natio Egitto come formatore delle Giovanili e tecnico della squadra Femminile, ma con il progetto nascosto di porre fine alla confusione di tecnici che si erano alternati con poco successo sulla panchina Azzurra. Finita l'esperienza di Jim McGregor, la promozione di Paratore a C.T. fece da apripista al secondo obiettivo di grandezza: la partecipazione ai Giochi Olimpici di Roma 1960. 

Nel vortice dell'alternanza dei grandi eventi FIBA, il bilancio della gestione del tecnico di origini catanesi fu di 5 partecipazioni agli Europei, a 3 Olimpiadi e soli 2 Mondiali, tutte però senza la soddisfazione di un podio.

L'esordio avvenne nella preparazione ai Campionati Europei di Sofia che si disputarono poi nel giugno del 1957. Con una formazione sostanzialmente 'sperimentale', figlia di parecchie rinunce e infarcita di debuttanti (Conti, Motto, Pomilio, Rocchi, Sarti, Volpato e Zagatti), l'Italia affrontò il Gruppo C, quello con i padroni di casa, e le gare disputate all'aperto nell'immenso stadio Levski. Persa la prima gara con la Francia (59-61) dopo un tempo supplementare e due punti azzurri misteriosamente spariti dal referto, l'Italia dovette soccombere con la Bulgaria (45-72) e portandosi al girone di qualificazione con la vittoria 73-52 contro la Germania (Posar 13 punti). In questa fase, gli Azzurri vinsero agevolmente con Belgio (91-50), Scozia (91-47), ancora Germania (57-37), Albania (82-42), Finlandia (97-87, Alesini 18 e Gamba 13 punti), un po' più tirata con l'Austria (32-30), ma la sconfitta (50-57 con 13 punti di Costanzo) piazzò la squadra di Paratore al decimo posto definitivo. Il titolo andò per la quarta volta all'Unione Sovietica che nell'ultima gara ribaltò nel secondo tempo il punteggio contro i bulgari vincendo 57-60 e chiudendo imbattuto il girone finale.
L'Italia decise (come altre rappresentative) di non aderire ai Mondiali in Cile, in programma nella seconda metà di Gennaio del 1959 (periodo incompatibile con gli impegni del Campionato). Le uniche due nazionali del Vecchio Continente furono URSS e Bulgaria che però, dopo la prima fase, furono declassate per essersi rifiutate di giocare contro Formosa per questioni politiche.

La sorte non fu diversa agli Europei 1959 a Istanbul, dove il decimo posto ebbe meno attenuanti per via di una formazione tecnicamente molto meglio strutturata, con realizzatori di primo rilievo (Lombardi e Vianello), il recupero dei bolognesi Canna, Lucev e Calebotta e l'investitura a leader anche in Nazionale della stellina Gianfranco Pieri. Il peso del risultato finale, determinato anche in questa edizione da una sconfitta di soli tre punti con la Francia nel girone eliminatorio, fu inglobato senza polemiche nel flusso di progetto per la costruzione del gruppo che l'anno seguente avrebbe partecipato ai Giochi Olimpici di Roma. Tanto contro l'URSS non c'erano speranze (44-69) e anche la Francia stessa chiuse con il bronzo. L'Italia portò a casa diverse vittorie: due volte con Israele (74-59 nella gara inaugurale all'Inonu Stadium sul Bosforo e 75-56 nell'ultima con 20 punti di Alesini), con la Germania (85-65), con la Turchia (73-55) e la Spagna (65-45) ma dovette fissare il piazzamento con la battuta d'arresto (76-78) con la Jugoslavia di coach Aza Nikolic.

Dopo aver scansato gli Europei del 1961 a Belgrado, lasciando il proscenio alla sfida tra i coach Nikolic e Gomelski (con quest'ultimo ancora vincitore), l'Itala affrontò un 1963 molto impegnativo. 

Dopo aver vinto i Giochi del Mediterraneo a Napoli, per l'ultimo appuntamento stagionale, ovvero gli Europei a Wroclaw, fu allestita una nazionale figlia di molte rinunce. Nonostante il buon impatto degli innesti (anche di esordienti) di Vatteroni, Albanese, Frigerio, Pellanera e Masini, con la vittoria al terzo supplementare nella prima partita contro l'Ungheria (74-71), la qualificazione alle semifinali fu compromessa dall'inaspettato ko con il Belgio (77-76) a poche ore di distanza dalla dispendiosa sconfitta (69-71) con la Jugoslavia della sera precedente. Agli Azzurri restò solo il dodicesimo posto dopo essere stati relegati nel gironcino con Israele, Cecoslovacchia e la Polonia, padrone di casa della Polonia. Vinse ancora l'URSS.

Nel 1964 la selezione e preparazione dei giocatori per i Giochi Olimpici avvenne in Argentina e Uruguay dove Paratore condusse i convocati in una lunga tournè, lontano da pressioni e polemiche..
A Tokio, l'Italia partì bene con il Messico (85-80) e si liberò (74-64) di Portorico, ponendo le basi per il secondo posto nel gruppo alle spalle dell'Urss. Ma un'inopinata battuta d'arresto con la Polonia rimise tutto in gioco: Portorico batté la Polonia e l'Italia rimase impigliata nella .... rete del Giappone (68-72).
Il sogno di ripetere il quartetto di Roma 60 fu ridotto al girone di consolazione, che l'Italia affrontò con il giusto piglio, battendo la Jugoslavia (75-63) e poi prendendosi la rivincita con la Polonia (79-59). Il podio di Roma fu comunque replicato con l'oro agli Usa di Bill Bradley davanti all'Urss  e il Brasile, a confermare che Portorico non era degno di questo quartetto.
Formazione della Nazionale alle Olimpiadi del 1964: Pellanera, Vittori, Lombardi,  Gavagnin, Masini, Bertini, Giomo, Pieri, Vianello, Bufalini, Flaborea, Sardagna.

Nel 1965, Claudio Coccia diventò presidente della Federazione e conservò la carica fino al 1975.
Nel frattempo a Paratore fu affidata la guida della Nazionale Militare; avendo a disposizione atleti della prima squadra come Lombardi, Pellanera, Velluti, Spinetti, si tolse diverse soddisfazioni anche a carattere mondiale. 

La nostra Nazionale, sotto la guida di Paratore, arrivò quarta agli Europei del 1965 di Mosca con la seguente formazione: Pellanera, Cosmelli, Lombardi, Vianello, Masini, Bertini, Cescutti, Spinetti, Bufalini, Flaborea, Gatti. L'URSS si conferma anche in casa campione continentale.

Lombardi e Vianello con 14 punti a partita furono i nostri cannonieri.

Ai Campionati Mondiali del 1966 la nostra rappresentativa occupò il nono posto.

La formazione era composta da: Pellanera, Cosmelli, Lombardi, Bufalini, Bovone, Fantin, Jessi, Recalcati, Villetti, Fattori, Rundo, Merlati.

I migliori realizzatori furono Lombardi con 17 punti e Bovone con 13 punti di media a partita. Paratore porta all'esordio in Nazionale Maggiore il pivot Dino Meneghin che ha solo 16 anni e mezzo.

Nel 1967 l'Italia partecipa ai Campionati Mondiali di Montevideo giungendo al nono posto con una formazione ringiovanita e sperimentale: Villetti, Recalcati, Merlati, Fattori, Jessi, Fantin, Rundo, Bovone, Pellanera, Lombardi, Bufalini e Cosmelli. Ai campionati Europei di Tampere a causa delle defezioni di Merlati con la frattura al naso e Cosmelli tornato a casa per la tragica morte del fratello arrivammo settimi con la seguente formazione: Jessi, Recalcati, Vianello, Bufalini, Masini, Cosmelli, Fantin, Iellini, Fattori, Paschini, Flaborea, Merlati. Lo squadrone sovietico vincitore annovera un giovanissimo Sergei Belov che stupisce tutti per la sua tecnica raffinata.      

I nostri migliori giocatori sono risultati Masini con 17 punti di media e Vianello. 

 

Ai Giochi Olimpici del 1968 a Città del Messico la Nazionale Italiana di Nello Paratore giunse ottava. Un risultato ben lontano dall'obiettivo minimo del terzo posto che ci si era prefissati. La struttura della squadra pareva in giusto connubio tra gli esperti Vittori, Vianello e Lombardi, gli affidabili Masini, Flaborea, Bufalini, Gatti e Cosmelli e gli emergenti Recalcati e Bovone. Nell'ostico girone A con gli USA, gli Azzurri partirono con quattro promettenti vittorie con Filippine (91-66), Panama (97-84), Portorico (68-65) e Senegal (81-55) ma nello scontro decisivo con la Jugoslavia arrivò una sconfitta tagliagambe ai supplementari. Pur tirando male e giocando sottotono, l'Italia raggiunse la parità ai tempi regolamentari grazie a una coppia di liberi trasformati da Gatti. L'appendice però fu impietosa con il solo Flaborea (a detta di tutti il miglior azzurro del torneo) a cercare di replicare all'efficacia di Raikovic e Korac. Le speranze di medaglia si infransero in quel momento: considerando impossibile battere gli USA (che infatti ci inflissero una batosta 61-100) non restò che fissare il terzo posto del girone con il 98-86 alla Spagna. Le partite per il 5°-8° posto furono un disastro, incassando prima il 52-66 con la Polonia e infine il 72-88 nel remake con la Spagna. 
A Paratore, travolto dalle critiche, non restò che dare l'addio alla Nazionale dopo 12 anni. 
Uomo mite nato a Il Cairo nel 1912, da una famiglia di costruttori originaria di Catania, in gioventù praticò l'atletica leggera (correva i 100 metri in 11".1) ma si innamorò del basket. Diventò ben presto un tecnico, vincendo diverse volte il campionato femminile egiziano e nel contempo laurandosi in educazione fisica. Durante la seconda guerra mondiale fu internato dal regime locale con l'accusa di essere 'filo italiano'; nel campo di prigonia conobbe Benito Garozzo, campionissimo di Bridge, che lo instradò nel gioco delle carte dove eccelleva. Paratore suonava il flauto ed era anche maestro di musica. Terminato il conflitto diventò allenatore della Nazionale egiziana riuscendo nell'impresa di vincere i Campionati Europei del 1949 disputati "in casa" a Il Cairo, e poi i Giochi del Mediterraneo 1951 e partecipando ai Mondiali del 1950 e ai Giochi Olimpici di Helsinki 1952. 

IMMAGINI ALLEGATE

Nazionale giunta decima ai Campionati Europei di Sofia nel 1957, allenata da Paratore: Mario Alesini, Paolo Conti, Antonio Costanzo, Alessandro Gamba, Sergio Macoratti, Marcello Motto, Vittorio Pomilio, Stelio Posar, Rolando Rocchi, Giancarlo Sarti, Cesare Volpato, Gianni Zagati.

Nazionale Italiana maschile del 1958: Si riconoscono Primo, Rubini, Velluti, Lombardi, Bufalini, Calebotta, Gavagnin, Paratore, Alesini, Pieri e Gamba.

1959 - Sfila la Nazionale Italiana giunta decima ai campionati europei di Istanbul:Lombardi, Calebotta, Gavagnin, Volpato Velluti, Vianello, Pieri, Alesini, Canna, De Carli, Conti e Lucev.

Raduno preolimpico del 1959 della Nazionale Italiana maschile. In piedi: Tracuzzi, Gatti, Vianello, Canna, Lombardi, Gavagnin, Calebotta, Bufalini, Alesini, Sardagna, Paratore. Accosciati: Cattaneo, Giomo,  Vittori, Riminucci, Gamba, Pieri, Bertini, ?.

Guido Carlo Gatti (11) a rimbalzo nella partita Italia-Brasile del 17 maggio 1963 al Maracanazinho, durante i Mondiali a Rio de Janeiro. Si riconoscono anche da sinistra: Ubiritan (6-Brasile), Bertini (8-Italia), Vittori (9-Italia), Riminucci (10-Italia), Amaury (4-Brasile).Per gentile concessione di Guido Carlo Gatti

Nazionale Italiana maschile del 1962 composta da Conte, Bertini, Giomo, Lombardi, Vittori, Barlucchi, Vianello, Gatti, Velluti, Flaborea, Dal Pozzo e Calebotta.

La formazione della nazionale del 1963 che ha partecipato ai campionati europei composta da Vittori, Rossi, Masini, Albanese, Bufalini, Velluti, Barlucchi, Zuccheri, Vatteroni, Pellanera,  Frigerio, Cosmelli.

Inverno 1964: foto scattata a Washington D.C. davanti al Campidoglio in occasione della tournée della Nazionale in preparazione delle Olimpiadi di Tokyo. Si riconoscono Sardagna, Primo, Pieri, Gavagnin, Pellanera, Flaborea, Vianello, Lombardi, Vittori, A. Giomo, Bertini, Bufalini e l'allenatore della Nazionale Paratore.

La Nazionale Italiana Olimpica maschile del 1964. In prima fila da sinistra: Primo (vice), Sardagna, Pieri, A.Giomo, Lombardi, Bertini, Pellanera, Paratore (all). In seconda fila: Vianello, Bufalini, Flaborea, Masini, Gavagnin, Vittori, 

da sinistra: Primo, Flaborea, Pellanera, Vianello, Bertini, Sardagna, Bufalini, Masini, Pieri, Gavagnin, Paratore, Lombardi, A.Giomo e Vittori in partenza per le Olimpiadi di Tokio 1964

La Nazionale Italiana che disputò nel 1967 i tornei estivi e i Giochi del Mediterraneo a Tunisi

La Nazionale Italiana alla vigilia della partenza per i Giochi Olimpici di Mexico 1968: da sinistra in piedi: Gatti, Bufalini, Lombardi, Flaborea, Bovone, Masini, Vianello, Vittori e l'allenatore Paratore; inginocchiati Cosmelli, Fantin (riserva al seguito), Pellanera, Jessi, Recalcati.