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Blackman Rolando

Rolando Antonio Blackman è nato a Panama City il 26 febbraio 1959 ma si trasferisce in giovanissima età a Brooklin, dove frequenta la William E. Grady High School, la sua prima culla cestistica.

Si iscrive alla Kansas State University nel 1977 di coach Jack Hartman e avvia un quadriennio accademico ricco di soddisfazioni personali sul parquet. E' uno dei migliori giocatori di sempre della Big Eight Conference (che annoverava atenei come Kansas, Nebraska e Oklahoma State), di cui è nominato MVP nel 1980; in quella che fu la sua stagione da Junior, Blackman concluse con 17.8 punti a partita, guadagnandosi anche la convocazione per la Nazionale Olimpica USA (poi vanificata dal boicottaggio) per i Giochi di Mosca 1980.

Nel suo ultimo anno portò i Wildcats alle finali del Midwest Regional, ossia gli ottavi di finale del Torneo NCAA, perdendo contro North Carolina. Chiude la sua carriera universitaria con 1844 punti segnati (15.2 di media) in 121 partite, un buon viatico per l'elegibilità in vista delle scelte NBA.

Da "All America" il pick della NBA non può essere che tra i primi; la giovane franchigia dei Dallas Mavericks sceglie Rolando al primo giro come nona scelta assoluta, dopo che già aveva chiamato Mark Aguirre come numero uno assoluto.

In quel draft, prima di Blackman furono scelti Isiah Thomas, Buck Williams, l'aresino Danny Vranes, Orlando Woolridge e Tom Chambers, mentre al decimo posto New Jersey prese quel Albert King che fu protagonista a Milano nello Scudetto 1988/89.

Con la franchigia texana, Rolando gioca ben undici stagioni e contribuisce alla crescita in notorietà e risultati della squadra fondata soltanto nel 1980. Già nel 1983/84 la squadra fu in grado di partecipare per la prima volta ai playoff e di superare il primo turno, prima di uscire in semifinale della Western Conference per mano dei Los Angeles Lakers di Magic Johnson e Kareem Abdul Jabbar. In quella stagione Blackman fissò la sua media punti più alta della carriera, con 22.4 in stagione regolare (1815 punti) che salì a 23.9 nelle 10 gare di playoff.

La fama di Blackman fu tale da guadagnare quattro convocazioni per l'All Star Game: nel 1985 a Indianapolis, nel 1986 nella sua Dallas, nel 1987 a Seattle dove segnò 29 punti compresi i due liberi che portarono l'Ovest ai supplementari (celebre la sua cantilena alla palla diretta a canestro e ripresa in primo piano dalla TV) e nel 1990 a Miami.

Il punto più alto dell'iperbole dei Mavs fu nel 1987/88 quando ancora i Lakers preclusero loro la possibilità di accedere alle NBA Finals, in una serie conclusa solo alla settima partita. Dopo quella stagione, Blackman decise di restare in Texas nonostante le partenze cruciali di Aguirre e Schrempf. Nel 1990 Blackman è ancora in grado di avvicinare i 20 punti a partita, ma nel giro di un paio di stagioni la sua esperienza in Texas si esaurisce.

Nonostante un infortunio alla schiena, coach Pat Riley lo ottiene in scambio con i New York Knicks. Con la squadra della sua infanzia, Rolando gioca le sue due ultime stagioni NBA, arrivando a sfiorare il titolo proprio nel 1994 nella finale con gli Houston Rockets (di Akeem Olajuwon e Mario Elie) persa 4-3 nonostante i Knicks fossero in vantaggio 3-2; dopo la sconfitta 90-84 in gara-7, coach Pat Riley ammise di aver sbagliato a tenere in campo un John Starks negativo al posto di utilizzare Blackman.

La magra consolazione non permise a Blackman di cambiare pagina: nella NBA ha giocato per 13 stagioni accumulando ben 34.224 minuti in 1049 partite (considerando che in undici anni con Dallas saltò solo 34 partite). E' stato un tiratore eccelso, che ha segnato 18.733 punti con 7321/14866 dal campo (49.2) e 3853/4577 (84.2) dalla lunetta ai quali ha aggiunto 3.478 rimbalzi e 3.198 assist.

La sua destinazione successiva fu l'Europa. Nel 1994/95 giocò nell'AEK di Atene a stagione inoltrata, chiudendo con buoni bottini (19.5 punti di media) ma poche soddisfazioni. L'anno successivo sbarcò a Milano, nella Stefanel di coach Bogdan Tanjevic.

Non fu semplice inserirsi nel nucleo dei ragazzi arrivati da Trieste, ma la sua classe e la sua esperienza gli suggerirono di pazientare e di aspettare il momento propizio. E questo arrivò con le Final Four di Coppa Italia 1996 giocate proprio sul parquet amico del Forum di Assago. Dopo la semifinale vinta 83-82 contro la Buckler Virtus Bologna, la zampata di Blackman spazzò via la Mash Verona: otto triple a segno su dodici tentativi e 28 punti finali furono la chiave per far sollevare a Milano la sua quarta (e sinora ultima) Coppa Italia.

Il trend positivo continuò fino alla vittoria del 25' scudetto dell'Olimpia, conquistato battendo 3-1 nella serie finale la Fortitudo Bologna; in quell'occasione Blackman mise a segno 19 punti, portando il suo bottino personale in maglia biancorossa a quota 596 (14,9 di media).

Alla fine della stagione, il suo legame con coach Tanjevic continuò: fu uno scampolo della sua ultima stagione in campo con il Limoges. Un anno da non mettere in risalto negli annali. Fu proprio coach Tanjevic a consigliargli di non disperdere il suo sapere cestistico e di trovare un ruolo in ambito tecnico.

Viene assunto dall'organizzazione dei Mavericks anche come assistente in panchina, e viene anche mandato in "missione" a seguire Nowitzki con la Nazionale tedesca ai Mondiali 2002 di Indianapolis come assistente di coach Bauermann.

Lo stesso Tanjevic gli offre il medesimo incarico nel 2010 con la Nazionale Turca. Ultimamente ha seguito la Nazionale di Panama, in un'esperienza chiusa tra le polemiche con la Federazione. 

Le sue maglie numero 25 e 22 sono state ritirate rispettivamente da Kansas State University e Dallas Mavericks.

IMMAGINI ALLEGATE

Rolando Blackman

Un primo piano d'annata di Rolando Blackman

Blackman con Tanjevic

Blackman contro Andrea Meneghin al Forum di Milano nella stagione 1995/96