Stagione 1965/66: il secondo spareggio scudetto della storia. Simmenthal Milano e Ignis Varese, dopo un campionato combattuto (molti gli incontri finiti con scarti minimi) si classificarono a pari punti. Per l'esattezza entrambe le formazioni avevano perso solo tre incontri:
per cui, per assegnare il titolo, si dovette ricorrere ad uno spareggio che si tenne sabato 16 Aprile 1966 a Roma al Palazzo dello Sport dell'Eur.
Il Palazzo dello Sport, riaperto al basket dopo sei anni (Olimpiadi 1960), era riempito da 14.225 paganti, mentre l'intera Italia potè godere dello spettacolo grazie alla ripresa in diretta della Rai.
Vinse l'IGNIS 74-59.
L'Ignis fece scendere in campo l'italo-americano Tony Gennari che solo il giorno prima aveva ottenuto lo status di 'Italiano' mentre in precedenza era tesserato per l'Ignis, ma come ' secondo straniero' e pertanto potendo disputare solo gli incontri di Coppa.
L'Ignis condusse il punteggio per l'intero primo tempo, tenendo il Simmenthal ad un'inconsueta scarsa produttività offensiva: 35 a 25 in favore dei varesini.
Nella ripresa il Simmenthal "suonava la carica" mentre l'Ignis iniziò a disunirsi. Al 27' sul punteggio di 40 pari l'Ignis, che in panchina era diretta dal duo giocatori/allenatori Vittori e Gavagnin, fece scendere sul parquet Tony Gennari mentre quasi contestualmente Nane Vianello, tiratore scelto del Simmenthal, era costretto ad uscire per raggiunto limite di falli.
Malgrado ciò al 30' il punteggio era ancora inchiodato sulla parità (46-46) quando uscì anche Sandro Riminucci, idolo dei tifosi milanesi, per cinque falli. La partita prese a quel punto una piega sempre più favorevole ai varesini che dilagarono, chiudendo per 74-59
Ignis Varese - Simmenthal Milano 74-59
Ignis: Gavagnin 4, Bufalini 2, Maggetti 5, Cescutti 8, Vittori 18, Gergati P.A., Kimball 27, Flaborea, Villetti, Gennari 10
Simmenthal: Iellini 1, Vianello 13, Pieri 7, Masini 16, Thoren 8, Riminucci 6, Gnocchi, Longhi, Ongaro 4, Binda
Arbitri: Luglini e Stefanutti
Finita la partita, iniziava “l'affaire dell'anno” ovvero il “caso Gennari”.
Il presidente Bogoncelli, con i suoi giocatori ancora sotto la doccia dichiarò “Per noi è avvilente. Gennari ha giocato (in Coppa) con cartellino da straniero ed ora da italiano, ma non si possono staccare due cartellini nella stessa stagione. Per di più Gennari non ha mai giocato in campionato e il campionato è finito domenica scorsa come da calendario. Come si può farlo giocare in uno spareggio di un campionato che non ha giocato? Oggi non dovrei parlare ma ne ho troppe sulla punta della lingua. Prima, nello spogliatoio, molti dei miei piangevano di rabbia. E' una grossa ingiustizia sportiva. Accettare il risultato? Non so, non mi faccia parlare. Dovrei dire delle cose e poi mantenerle. Preferisco ragionare a freddo. Comunque io ho saputo del tesseramento di Gennari a notta fonda di ieri, venerdi ”.
Nel frattempo esplodeva la notizia che tutti i componenti l'intero “Comitato Esecutivo Gare”, l'organo che aveva concesso il cartellino a Gennari e che avrebbe dovuto omologare il risultato del campo si erano dimessi subito dopo aver ufficializzato il tesseramento di Gennari.
Il giornalista Marco Cassani si premurava di informare immediatamente di ciò il presidente dell'Ignis Edoardo Bulgheroni dicendogli “Ci risulta che i membri della C.E.G. si siano dimessi immediatamente dopo la decisione, sostenendo che dovevano decidere così ma non concordavano con l'Ignis sul problema fondamentale della lealtà sportiva” al che Bulgheroni rispondeva “E' inaudito! Ma noi dovevamo avere Tony Gennari tre mesi orsono. Se lo sono dimenticati quei signori? E' stata una pura fatalità se tutto si è risolto alla vigilia dello spareggio”.
Nel frattempo i giornalisti (come tutti coloro che avevano assistito all'incontro) si interrogavano sul motivo per cui l'Ignis non avesse schierato dal primo minuto Gennari ma si fosse decisa a ciò solo allorché il Simmenthal sembrava pronto al sorpasso. La risposta venne data direttamente negli spogliatoi da parte di Gavagnin., affermando che il tenere in panchina Gennari era dipeso unicamente da ragioni tattiche, che Gennari in ogni caso sarebbe stato utilizzato a prescindere dal risultato e che comunque la prestazione dell'asso statunitense non era stata determinante, dando come giustificazione di ciò il distacco nel punteggio (15 punti) a fronte dei soli 10 punti segnati da Gennari.
Il giorno successivo i giornali sportivi (e non) mettevano duramente sotto accusa la Federazione.
Rino Negri, grande penna della Gazzetta, scriveva “ il problema è che i membri della C.E.G. si sono dimessi perché hanno dovuto concedere il tesseramento in base al regolamento, ma ciò cozzava contro la loro concezione dello sport... Si parla di ammirazione per quei dirigenti i quali dopo aver concesso il tesseramento al giocatore americano per causa di una disposizione federale assurda, si sono poi dimessi perché la loro indignazione superava largamente la loro residua ambizione.”
Veniva accusato il regolamento di consentire di alterare (dando la possibilità di tesseramento di atleti senza un limite temporale) l'esito di un campionato: secondo la tesi di Bogoncelli (e condivisa dalla maggioranza della stampa), lo spareggio era un prolungamento dell'ultima partita di campionato e pertanto le formazioni dovevano essere “sigillate” a quella data, per cui non doveva essere ammessa la possibilità di modificare lo status quo, permettendo il tesseramento a campionato concluso.
Domenica 17 aprile, alle ore 14, Skip Thoren, l'asso statunitense del Simmenthal, che per inciso aveva reso una prestazione gigantesca quindici giorni prima a Bologna in Coppa dei Campioni ed invece era stato surclassato nel confronto con il varesino Kimball, prese l'aereo da Fiumicino per ritornare definitivamente negli Usa.
Il Presidente della Federazione, avv. Coccia, lunedi 18 Aprile, indisse una conferenza stampa in cui precisò che:
In sintesi, veniva detto che :
I giornali non furono soddisfatti da quanto affermato dal Presidente Federale, per cui continuarono il loro tambureggiamento contro la Federazione.
Un paio di giorni più tardi la Gazzetta dello Sport intervistò il Presidente dell'Ignis, Bulgheroni, che -da quel galantuomo che era- ricostruiva puntigliosamente l'iter della vicenda:
Il comm. Bulgheroni, sempre nell'intervista, si dimostrò sorpreso per la larvata censura di carattere etico/sportivo del Presidente Federale nei confronti dell'Ignis e a specifica domanda precisò che non vi erano motivi per sue dimisssioni e che tale ipotetico atto poteva avvenire solo se il reciproco rapporto fiduciario con il comm. Borghi fosse venuto meno.
Giovedi 21 Aprile il Corriere della Sera titolava “Sul caso Gennari nessun ricorso Simmenthal”, dopo che già un paio di giorni prima aveva titolato “il Simmenthal accetta il verdetto”.
A causa della martellante campagna di stampa che non accennava a placarsi, la FIP oggettivamente si trovava in grosse difficoltà, per cui congelava di fatto l'omologazione della partita (anche perchè la C.E.G. era dimissionaria e non erano stati nominati nuovi componenti) e chiedeva all'Avv. Ambrosini (un galantuomo, unanimemente riconosciuto di specchiata moralità e competenza, all'epoca capo dell'ufficio Inchieste della Federcalcio) di chiarire i termini della vicenda.
L'Avv. Ambrosini si prese una ventina di giorni di tempo e la sua relazione finale costituì una vera e propria “bomba”, perché rilevava che :
La relazione “Ambrosini” pur essendo riservata, divenne di pubblico dominio, per cui il Sindaco di S. Giovanni in Marignano scrisse una lettera alla FIP in cui dichiarava che la certificazione prodotta dal Comune era formalmente ineccepibile (nel momento in cui fu emessa) in quanto non risultava nei registri dell'anagrafe che il Ministero degli Interni avesse mai comunicato la rinuncia della cittadinanza del papà di Toni Gennari.
Si era così arrivati alla fine di maggio e la stampa, sulla base di indiscrezioni, cominciava ad ipotizzare la vittoria a tavolino del Simmenthal. I giornali riportarono la voce che, in tale evenienza, il Comm. Borghi avrebbe sciolto la squadra.
La questione era complessa e si arrivò al 1 giugno 1966, allorché il Comitato Esecutivo Gare (CEG) della Federazione emise il suo verdetto: vittoria per 2-0 a favore del Simmenthal per accertata posizione irregolare del giocatore Gennari, ma nessuna penalizzazione a carico dell'Ignis (e di suoi dirigenti) per buona fede della stessa, mentre il giocatore Gennari venne “sospeso in attesa di accertamenti”.
Il Comm. Borghi e il Comm. Bulgheroni decisero di opporsi al verdetto della Federazione e dichiararono che avrebbero incaricato l'Avv. Luigi Bombaglio, noto legale di Varese, di inoltrare ricorso.
Nell'atto di impugnazione non fu però allegata la dimostrazione dell'avvenuto inoltro al Simmenthal di copia del ricorso.
E pertanto, il giorno 20 giugno 1966, il Comitato d'Appello e Disciplina (CADD) della FIP respinse il ricorso -in uno stringatissimo comunicato- giudicandolo inammissibile, proprio per “non aver dato dimostrazione di avere rimesso copia del ricorso stesso alla controparte”.
Il risultato finale dell'incontro fu ratificato in 2-0, la partita fu “cancellata” dalle statistiche ufficiali, mentre le campagne giornalistiche cessarono immediatamente perché mancava ormai ogni motivo di polemica.
Il comm. Bulgheroni, amareggiato per tutta la vicenda, si dimise dal Club e non volle più assumere incarichi dirigenziali di alcun genere.
La Federazione modificò il regolamento, introducendo un limite temporale alle richieste di tesseramento (il tesseramento era possibile per un certo, e ben definito, intervallo di tempo).
E il Simmenthal si fregiò del suo 17° scudetto.
Ricostruzione esclusiva del Museodelbasket-Milano.it. A margine un commento ricevuto da Toto Bulgheroni che ringraziamo: "L'enunciazione dei fatti e corretta e ineccepibile. Rimane a me una duplice amarezza: mio papà, persona di estrema correttezza non volle più saperne di basket e della federazione avendo subito alla fine un torto per un disguido formale. Secondo, la Pallacanestro Varese si è vista togliere uno scudetto vinto sul campo e Tony Gennari, che doveva essere tesserato mesi prima, giocò poi nella nazionale militare vincendo il mondiale a Damasco nel 1966 e poi da italiano nel campionato italiano per altri 10 anni!!! Toto Bulgheroni".
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