Racconti


Tullio Lauro: un cuore che faceva provincia. Il ricordo di Oscar Eleni

Oscar Eleni nel ricordo di un amico che ci ha dato gioia.

Tullio Lauro aveva un cuore che faceva provincia. Per questo gli volevano tutti bene. Davvero. Gli invidiavo quelle mani grandissime che, purtroppo per lui, non lo aiutavano ad essere un giocatore migliore. Però aveva passione, sapeva cercare dentro se stesso e dentro gli altri. Veniva da una famiglia stupenda e chi è nato in quel gruppo ha sempre saputo regalare agli altri più che prendere per se stesso. Il suo nipote Giorgio ci ha illuminato con trasmissioni bellissime. Lui ne sarebbe stato orgoglioso, anche perché gli aveva indicato una strada.

Amici sempre, anche se, ogni tanto si litigava. Per la politica, per lo sport, mai per l’Olimpia che era la sua amante nascosta.

Ha scritto e lavorato tanto per il basket, ha trovato una sua strada anche come allenatore. Una volta andammo insieme ad un “ provino” per il Lamber di Paolo Viganò, il regno del barone Sales, prima come giocatore poi come tecnico. Non ci presero, fortunatamente per me che trovai la vita in Canottieri, ma forse anche per lui che rimase stupito perché Paolo Viganò, un grande, guardava prima alla sostanza e non gli piacevano i ragazzi che credevano più in un pantaloncino di raso che nella fatica dell’allenamento. Imparammo insieme e trovammo la nostra strada.

Era il mio braccio armato quando al liceo fondammo il “Galeotto” il primo ed unico giornale dove sono stato direttore. Lui sapeva aiutarmi, anche se aveva capito che non sarei mai stato uno capace di comandare perché non mi andava di essere comandato.

Ha fatto tante cose, nello sport, nel gruppo radicale, alla radio. Scelse i "Giganti" perché ci credeva. Quando se ne andò piangemmo in silenzio. Come nei giorni in cui cercavamo una strada e spesso inciampavamo.

La notte della rimonta con l’Aris era il nostro tesoro, la radiocronaca dello scudetto Simmenthal nello spareggio numero due a Roma la conservò per regalarla agli amici e, purtroppo, i credenti, non me la perdonarono mai, non per mancanza di fede nella squadra, ma per l’esagerazione nel chiedere giustizia divina.

Era solare, era un vero amico. Perderlo è stata una delle cose più tristi della mia vita randagia, perché è riuscito anche a farmi credere che avrei potuto essere bravo.

Oscar Eleni per il Museodelbasket-milano.it

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Tullio Lauro