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Trinchieri Andrea

Andrea Trinchieri è un "milanese in fuga", diventato uno dei coach più stimati d'Europa. Dal playground di via Dezza all'olimpo dell'Eurolega il passo ha avuto bisogno di una lunga gavetta, ripagata nel tempo da grandi riconoscimenti e soddisfazioni.

Andrea, originario della zona "S.Vittore", nato il 6 agosto 1968, ha avuto un passato da playmaker (Canottieri Milano, G.B.P.) con un buon orientamento alla visione di gioco e una innata leadership. Due prerogative che hanno spianato il terreno verso la sua trasformazione in allenatore.

Appese giovanissimo le scarpette al chiodo, la sua prima esperienza da coach è alle giovanili della Gescal Boys (zona S.Siro) per poi passare alla più quotata S.Pio X, seguendo il gruppo formato dai ragazzi nati nel 1975 e 1976, che sono poi diventati buoni giocatori (e anche allenatori come Mattia Ferrari) protagonisti delle "Minors" milanesi. Alterna un febbrile lavoro in ambito giovanile (collaborando anche con Tumminelli, Kolbe e Magenta) all'attività senior conquistando con il S.Pio X il passaggio dalla Promozione alla Serie D e poi alla C2 nel 97/98. 

Nel 1998 entra nello staff dell'Olimpia Milano, come assistente della formazione juniores che vince il titolo nazionale a Salsomaggiore. Diventa poi primo responsabile del gruppo che nel tempo approda alle finali nazionali allievi, cadetti e poi juniores. Nel contempo è anche uno dei vice allenatori della prima squadra, coadiuvando vari coach: BianchiniSaibene, Faina e Caja. La sua esperienza all'Olimpia si conclude nel febbraio 2004, quando l’Olimpia licenzia Caja ed affida la panchina a Roberto Carmenati.

Nel 2004/05 Trinchieri  inizia il suo viaggio da protagonista: prima tappa Soresina, nucleo originale del club che poi è divenuto Vanoli Cremona portandola in due anni dalla B d'eccellenza alla Legadue nel 2005/06. Anche nella serie superiore i risultati sono subito di ottimo livello raggiungendo i playoff e affidandosi a Keith Langford, primo esempio di giocatori scoperti da Trinchieri e lanciati verso i massimi livelli europei.   

Nel 2007/08 Trinchieri è alla guida della Juve Caserta, ma questa esperienza si conclude solo dopo sette partite di campionato.

Nel 2008/09 è alla guida del Veroli Basket  in Legadue, dove arrivano altre importanti soddisfazioni: vince la Coppa di Legadue 2009 in finale proprio contro Soresina e ottiene il riconoscimento di miglior tecnico dell'anno. Con queste credenziali nel 2009/10 approda in Serie A con la Pallacanestro Cantù e, a suon di successi (la finale scudetto nel 2010/11, due semifinali playoff e due finali di Coppa Italia) si conferma allenatore dell'anno nel 2009/10 e nel 2010/11.   

Trinchieri inizia la stagione 2012/13, la sua ultima in Brianza, con la vittoria in Supercoppa Italiana contro Siena e nel turno di qualificazione per l'Euroleague; Cantù raggiunge ancora la semifinale playoff ma esce sconfitto da Roma in sette partite.

Nel gennaio 2013 Trinchieri, ancora a Cantù, firma un biennale con la Federazione Greca ma dopo alcune sconfitte deve lasciare l’incarico di commissario tecnico.

Nell’estate 2013 passa all'Unics Kazan (Russia) con cui arriva secondo nella lega VTB, vince la Coppa di Russia e raggiunge anche la finale di Eurocup perdendo contro il Valencia; anche qui è premiato come allenatore dell'anno per quella competizione. 

Nella stagione 2014/15 Trinchieri firma per il Brose Basket di Bamberg (Germania) dove raccoglie altri prestigiosi trofei: tre titoli della Bundesliga (2015 in finale contro il Bayern Monaco, 2016 contro il Ratiopharm ULM e 2017 contro Oldenburg) e una Coppa di Germania. L'esperienza a Bamberg si conclude anzitempo a metà del 2017/18.

Nell’annata successiva (2018/19) firma un biennale con il Partizan Belgrado, portandolo al successo della Coppa di Serbia ma non riesce a portare a compimento il progetto a causa dello stop forzato dalla pandemia.

Dalla stagione 2020/21 è il coach del Bayern Monaco (Germania).

Trinchieri ha accumulato una vasta e preziosa esperienza maturata in diversi contesti dell’intero basket continentale, con fama di ottimo valorizzatore di talenti inespressi.