Olimpia


1998/99 : l'ultima stagione di Stefanel

E' l'ultimo atto della proprietà Stefanel, quello in cui all'Olimpia sono tolti anche i residui elementi della triestinità: il nome sulle maglie e gli ultimi due giocatori rimasti dalla migrazione dalle terre giuliane del 1994, ovvero il pivot Davide Cantarello e il capitano Nando Gentile, pronto a guidare il Panathinaikos Atene ad altri successi. In regime di budget ridotto, si punta a rispolverare lo spirito milanese puntando al ritorno di due elementi chiave dell'Olimpia di qualche anno prima: Toni Cappellari nelle funzioni manageriali e Marco Crespi, alla sua 'prima volta' al comando dell'Olimpia dopo però anni di settore giovanile e assistentato. Ad essi è aggiunta la promozione di Flavio Portaluppi a capitano della squadra, anche perchè è uno deo soli due giocatori confermati dall'anno precedente (l'altro è Jovanovic), anche se in realtà il piano di Crespi è aumentare lo spazio a disposizione di Marco Mordente e Andrea Michelori, due gioielli della 'cantera' milanese e già impiegati nelle nazionali giovanili.

La squadra accoglie due nuovi giocatori americani: il play Melvin Booker che arriva da una stagione a Pesaro rovinata da un lungo infortunio, e la giovane ala-pivot DeMarco Johnson, seconda scelta dei NY Knicks che ha preferito provare un'esperienza in Europa piuttosto che aspettare la fine dello sciopero nella NBA. Il settore lunghi è invece tutto italiano: i galloni del titolare sono assegnati al romano Massimiliano Monti, con alle spalle un altro veterano di ritorno come Marco Baldi e la scommessa Roberto Cazzaniga.

C'è anche un nuovo marchio sulle maglie, la 'Sony' che senza intenti pluriennali spalleggia Stefanel nella difficile attività di reperimento dei fondi.

La 'rosa' è una grande scommessa e, forse, ha pretese solo da outsider, vista la differenza tecnica con le prime della classe, a partire dalla Virtus Bologna, campione d'Italia e d'Europa in carica, per proseguire con i cugini felsinei della Fortitudo che hanno perso lo scudetto 1998 a causa della magia da 'quattro punti' di Danilovic, per finire con Varese che a maggio conquisterà a sorpresa lo Scudetto della Stella in finale con Treviso.

L'Olimpia se ne accorge subito, uscendo già a settembre dalla Coppa Italia agli ottavi di finale (dopo aver eliminato Jesi nel primo turno) per mano della Virtus Roma (degli ex-milanesi Pessina e Ambrassa e dei prossimi milanesi Giorgio Corbelli e Attilio Caja) che ha rimontato i 13 punti di svantaggio della prima gara disputata a Milano.

In campionato, alla fine la Sony Milano svolge il suo compito con onore: chiude al quinto posto la stagione regolare con un pari bilancio di 13 vittorie e 13 sconfitte alle spalle delle quattro 'big' e al pari della Virtus Roma, ma restituendo lo sgarro della Coppa Italia con un solo punto di differenza nello scontro diretto. Centrare l'obiettivo playoff non era poi così difficile, visto che erano ammesse 12 delle 14 partecipanti; per il primo turno a Milano tocca la testa di serie nr. 12, quella Muller Verona dell'ex-coach Marcelletti che l'aveva battuta due volte nella prima fase. E' una serie molto equilibrata e risolta nelle battute finali di gara-3 (72-69 per la Sony) al Forum di Assago dalle giocate di DeMarco Johnson, all'apice del suo rendimento stagionale, autore di 59 punti in tre gare, ma anche dai 15 punti di Silvio Gigena, l'ala italo-uruguagia arrivata a gennaio dalla Virtus Bologna.
Ai quarti di finale, non c'è storia. La Benetton Treviso di coach Obradovic è irrefrenabile con Henry Williams, Ricky Pittis, Zele Rebraca, Marcelo Nicola che marca subito il territorio con un 90-64 in gara-1. A Milano viene proprio sbarrata la strada per il canestro, e anche nelle due restanti sfide i bottini sono risicati: 48-61 in gara-2 e 88-65 nell'ultima sfida della serie al PalaVerde, che però porta in dote ben 16 punti di un Andrea Michelori in crescita esponenziale.

Nel 1998/99 di Milano c'è stata anche la partecipazione alla Saporta Cup, con l'orgoglio di esserne stata la finalista nell'edizione precedente. La prima fase (Gruppo A) è logisticamente molto difficile e impegnativa dovendo giocare a in Estonia (Kalev Tallin), in Portogallo (Estrellas Lisbona), in Lituania (Atletas Kaunas), in Bulgaria (Cherno Varna) e in Slovenia (Polzela). I risultati sono molto buoni, con un bilancio di 7 vittorie e 3 sconfitte (tra le quali la gara d'esordio in casa) e il primo posto garantito nel raggruppamento. La corsa si interrompe però subito nei sedicesimi di finale: gli impronunciabili dello Slovakofarma Pezinok (giunti quarti nel girone B) si impongono 89-77 all'andata e non sono scalfiti dal 75-72 con cui Milano vince inutilmente il ritorno.

Per la Milano della critica, la stagione è comunque andata al di là delle aspettative, e forse i risultati dei tabellini ne convengono. O magari è solo un biglietto da visita più roseo per i prossimi nuovi acquirenti dell'Olimpia.


Formazione della Sony Milano 1998/99Flavio Portaluppi (cap), Srđjan Jovanovic, Andrea Michelori, Marco Mordente, DeMarco Johnson, Melvin Booker, Denis Wucherer, Massimiliano Monti, Marco Baldi,, Roberto Cazzaniga, Predrag Materic, Mihajlo Pesic, Silvio Gigena (da fine gennaio 1999)
Allenatore: Marco Crespi