Persone
Ricordando Giando
"Ho sprecato la mia vita o ho portato tutto a compimento?".
Ci piace immaginare che, come raccontato con toccante emozione dai suoi amici, Giandomenico Ongaro, si sia posto questa domanda specchiandosi nel mare della Liguria in compagnia dell'adorata consorte Graziella, nell'ultimo pomeriggio trascorso su questa terra.
Non ci sono più dubbi da sciogliere, ascoltando le testimonianze di tutte le persone care a 'Giando' che si sono ritrovate in un soleggiato sabato novembrino alla palestra del Centro Schuster di Milano, per ricordarlo insieme a una settimana dalla sua ultima trasferta.
Il ritratto che è stato tracciato da familiari, amici dentro e fuori dal basket, dai suoi compagni di squadra (non 'ex' perchè compagni di squadra lo si è per sempre), è di un uomo giusto che, senza prevaricare e far pesare il ruolo o i successi professionali, si è messo a disposizione degli altri fino all'ultimo.
Un uomo che ha condiviso, insegnato, aiutato, supportato con discrezione e dolcezza, con il carisma di chi non ha bisogno di proclami per arrivare al cuore di tutti, adulti e piccoli, capaci o con qualche ostacolo da superare.
Sul parquet bardato di verde e sotto il tabellone che riportava il '13', suo numero di maglia al Simmenthal dei campioni ma anche all'AusoSiemens, lo spirito di Giando è stato al fianco di chi ha voluto lasciare il suo ricordo ma anche di chi ha presenziato sulle tribune.
Per la vita cestistica di Giandomenico erano presenti coach Sandro Gamba prima compagno e poi tecnico, Paolo Vittori riconoscente con la famiglia Ongaro per aver reso meno arduo l'impatto con la metropoli all'atto del trasferimento al Simmenthal, Franco Longhi assieme al quale ha alzato la Coppa dei Campioni 1966 e non solo, poi Antonio Bulgheroni, Giordano Zanetti, Natale Redaelli, Werther Pedrazzi, lo staff dirigenziale del settore giovanile dell'Olimpia Milano (Losi, Alberti e Pecorelli), Fausto Maifredi Presidente d'Onore della FIP, i rappresentanti del Lamber Schuster, della Tumminelli Romana di cui Giando era ancora parte attiva, delle Associazioni e dei Progetti di volontariato per cui si è impegnato senza sosta.
Ha voluto partecipare anche da tanti chilometri di distanza anche Arturo Kenney, con un emozionato ed emozionante messaggio vocale dedicato a chi, pur non avendo mai giocato insieme, ha incarnato come lui lo 'Spirito Olimpia' e con cui ha passato tanti momenti newyorkesi quando Giando era impegnato per lavoro nella 'Big City'.
Tutti, nessuno escluso, sentiranno la mancanza di un uomo così profondo; ma tutti, nessuno escluso, sapranno mettere in opera i suoi insegnamenti e riceveranno da lassù una parola di sostegno.
Museo del Basket-Milano dedica alla memoria di Giandomenico Ongaro questa sezione particolare, con la scheda che ne riassume i suoi trascorsi cestistici (disponibile anche in formato PDF), un flash sulla Coppa dei Campioni vinta dal Simmenthal nel 1966, una galleria di immagini e un pensiero speciale che Werther Pedrazzi ha voluto condividere sulle nostre pagine.