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Sconochini Hugo Ariel

Argentino di nascita, italiano per passaporto cestistico e milanese d'adozione, Hugo Ariel Sconochini, nato a Canada de Gomez il 10 aprile 1971 è stato tra i protagonisti più amati e titolati del nostro basket per oltre un ventennio. 

Il suo legame con Milano nasce nel 1993 come pezzo pregiato della campagna acquisti del presidente Morbelli per la Recoaro, dopo che la sua esplosione aveva portato Reggio Calabria (che lo aveva importato in giovane età) di coach Carlo Recalcati nel gotha della Serie A. Dopo il suo ricco peregrinare in Italia e in Europa, Hugo è tornato in maglia Olimpia nel biennio 2002-2004, e ha concluso la sua carriera agonistica nelle serie minori lombarde a seguito del suo trasloco definitivo nella nostra metropoli. 

Le note nella sua scheda tecnica lo definiscono come un'ala piccola da 194 cm, polivalente, con un gran fisico che ne ha esaltato le doti difensive, di rimbalzista d'attacco e di buon giocatore in entrata e in post basso. Compagno di squadra ideale, sebbene il tiro dalla lunga distanza non abbia brillato per continuità e la sua esplosività ha iniziato presto il suo declino, Hugo ha conquistato i cuori dei tifosi delle sue mille maglie per lo spirito agonistico e una forza di volontà che spostava le montagne.

Un'attitudine vincente che ha arricchito il suo palmares con i titoli più importanti che un cestista può raggiungere in carriera: Medaglia d'oro ai Giochi Olimpici con la Nazionale Argentina, Coppa Intercontinentale 1996 con il Panathinaikos Atene, Coppa dei Campioni e scudetto italiano nel 1998 con la Kinder Bologna, campionato spagnolo e Copa del Rey nel 2002 con il Tau Vitoria, nonchè la partecipazione ad altre finalissime importanti come i Mondiali del 2002 a Indianapolis, la Coppa Campioni 1999 e la Coppa Saporta 2000 con la Kinder Bologna e la finale di Coppa Korac 1995 persa dalla Stefanel Milano nel doppio confronto con l'Alba Berlino.

Sconochini ha vissuto la transizione dell'Olimpia Milano dall'abbandono definitivo dell'era D'Antoni all'avvento dei triestini e del nucleo della Stefanel. Nel 1993/94 dovette raccogliere l'eredità di Riccardo Pittis (passato a Treviso) in una stagione (chiusa in campionato a 7.7 di media) che vide la corsa allo scudetto arrestata nei quarti di finale dalla Glaxo Verona, in cui però Hugo non fu in grado di mettere piede in campo. Non andò meglio in Coppa Korac in cui Milano, detentrice del titolo, venne sconfitta proprio dalla Stefanel Trieste (che poi avrebbe perso la finale con il PAOK Salonicco) grazie soprattutto al +17 della gara d'andata. 

Nell'estate 1994 Sconochini, Pessina e Portaluppi furono gli unici a mantenere il posto in squadra dopo la 'fusione' con la Stefanel Trieste del nuovo tecnico Bodgan Tanjevic, e degli emergenti Bodiroga, Fucka e De Pol. Una stagione di buon livello ma da considerarsi incompiuta. Il primo appuntamento mancato fu con la Coppa Korac; superato con affanno il girone preliminare e il "quarto" con il Peristeri, Milano si esaltò in semifinale con il Pau Orthez, ma compromise la vittoria con il ... pareggio 87-87 al Forum di Assago contro l'Alba Berlino. Nella gara di ritorno, Sconochini fu uno degli artefici dell'allungo che portò Milano anche al +5, ma poi un parziale di 12-2 innescato da Alibegovic costrinse la Stefanel alla resa. In campionato invece, dopo il quarto posto della stagione regolare, Milano eliminò in tre gare la Pallacanestro Varese nei quarti e poi fece soffrire la Buckler Virtus Bologna fino a gara-5 con Sconochini in doppia cifra (13 e 18 punti) sia nel +25 di gara-4 che nello spareggio di Casalecchio di Reno. Al termine del 1994/95, il suo posto a Milano venne preso da Rolando Blackman che quello scudetto poi lo vinse al primo tentativo nella stagione successiva.

Hugo accettò le offerte del presidente Corbelli per riportare in auge la Virtus Roma di coach Attilio Caja. Un'esperienza duranta solo un anno (ma poi tornerà nella capitale dopo le Olimpiadi del 2004), in cui la sua ritrovata verve offensiva (757 punti in 35 partite) non portò oltre il quarto di finale perso con la Benetton Treviso. Sfruttando l'opzione Bosman si accasò nel 1996 al Panathinaikos Atene; alla vittoria nella Coppa Intercontinentale 1996 contro l'Olimpia Venado Tuerto con 16 punti segnati in gara-1, non seguirono altre soddisfazioni in terra greca, preludio al suo rapido ritorno in Italia.

A chiarmarlo fu la Kinder Bologna di coach Ettore Messina, con la quale giocò il miglior quadriennio della sua carriera nelle squadre di club. E' subito Coppa dei Campioni il 23 aprile 1998 alle Final Four di Barcellona contro l'AEK Atene con Hugo autore di 10 punti, 8 rimbalzi e 4 recuperi. Un mese dopo arriva anche lo Scudetto vinto in cinque gare contro la Fortitudo grazie anche alle magie di Danilovic.

Sono anni in cui la Virtus sfoggia veri campioni, compreso nel 2000 quel Emanuel Ginobili che come lui era arrivato nel campionato italiano grazie alla Viola Reggio Calabria. L'esperienza bolognese si concluse però nel peggiore dei modi: dopo sei partite della stagione 2001/02 fu squalificato per otto mesi dopo essere risultato positivo al nandrolone in un controllo antidoping. Il contratto con Bologna non fu confermato e il rientro in campo non fu immediato.

Dopo un paio di mesi passati ad allenarsi con il Leone XIII di Milano, Hugo accettò l'offerta del Tau Vitoria per il suo esordio nella Liga ACB spagnola. La colonia argentina in terra basca dominò l'annata vincendo sia la Copa del Rey che il titolo in finale; nelle 34 partite in campo, Hugo accumulò 222 punti partendo sempre in quintetto base nei playoff.

Fu ancora Giorgio Corbelli a richiamarlo in Italia, dove nel frattempo era diventato proprietario dell'Olimpia Milano, sponsorizzata Pippo. Reduce dallo storico argento ai Mondiali di Indianapolis, Sconochini giocò una regular season molto produttiva; tuttavia al momento caldo dei playoff, Milano fu eliminata da Varese, capace di vincere due volte al Palalido, l'ultima con un bruciante 59-60. Fu dal punto di vista numerico la migliore stagione milanese di Sconochini, con 490 punti, 161 rimbalzi, 92 assist e 89 recuperi in 34 partite. L'anno dopo la resa della Breil di Caja prima e di Carmenati per gli ultimi due mesi, giunse già con un anonimo il decimo posto. La decisione di concludere definitivamente l'esperienza milanese arrivò prima di iniziare il percorso che lo portò nella storia dei Giochi Olimpici con la casacca albiceleste.
Nei suoi quattro anni con l'Olimpia, Sconochini ha accumulato: 1.436 punti in 129 gare (3114 minuti) con 511 rimbalzi, 264 palle recuperate e 209 assist.

Dopo il successo olimpico, "El Condor" bissò il ritorno a Roma con la Lottomatica che arrivò in semifinale scudetto sia nel 2005 che nel 2006; nonostante il legame con il pubblico del PalaEur, alla veneranda età di 35 anni e dopo una stagione da quasi 10 minuti a partita, Hugo decise di ritirarsi.

Ma il richiamo del campo era ancora troppo forte e nel 2008 accettò la proposta della RadioCoop Piacenza di unirsi a Mario Boni, Andrea Bianchi e Alessandro Mambretti per disputare il campionato di C1. Fu un anno straordinario per dominio assoluto, bagnato dal successo nella Coppa Italia di categoria e dalla promozione in serie B. Ormai una stella delle "minors" lombarde, ha giocato anche in Serie D a Segrate e in C2 nell'ambiziosa Monticelli Brusati in provincia di Brescia.  

Chiusa la carriera agonistica, Hugo alterna la sua attività di preparatore atletico con quella eccellente di commentatore per il canale satellitare.

IMMAGINI ALLEGATE

Formazione della Kinder Virtus Bologna Campione d’Italia 1998:  Alessandro Abbio, Zoran Savić, Antoine Rigaudeau, Radoslav Nesterovič, Steve Hansell, Alessandro Frosini, Predrag Danilović, Claudio Crippa,Augusto Binelli, Hugo Sconochini, Matteo Panichi, Davide Gonzo, Fabio Ruini, Riccardo Morandotti, John Amaechi, Fabio Espa, Enrico Ravaglia. Allenatore:Ettore Messina.

Hogo Sconochini in maglia Olimpia