Persone


Fossati Fabio

Fabio Fossati, è nato a Monza, che allora era in provincia Milano, nel 1951; ma è in effetti un lissonese DOC. Dotato di fosforo e carisma (a discapito dell'altezza) ha cominciato a giocare come playmaker nella Candy Brugherio, che tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70 ha disputato campionati di vertice in serie B e dove ha avuto la fortuna di essere stato allenato da due ottimi coach quali Cesare Angeretti e Valerio Bianchini, futuro “Vate del basket”.

Terminata l’esperienza di Brugherio, Fossati ha seguito Bianchini a Roma debuttando in serie A con la Stella Azzurra e trattenendosi per cinque stagioni agonistiche. Fabio negli anni seguenti è stato uno dei cardini del Basket Brescia targato PintiInox e Cidneo sempre allenato da Riccardo Sales; con Solfrini, Costa e Palumbo ha formato l'ossatura attorno alla quale hanno ruotano grandi giocatori come Bill Laimbeer, Marc Iavaroni, Stan Pietkiewicz. John Garrett, Tom Abernethy con i quali Brescia si è tolta più di una soddisfazione.

Con le esperienze di Udine nel 1982/83 (il suo anno statisticamente migliore con 149 punti, 34 recuperi e 25 assist) e Napoli nel 1984 ha posto fine la sua carriera agonistica per intraprendere quella di allenatore. Arnaldo Taurisano lo ha preso come suo assistant a Brescia, Fabio poi gli subentrerà come capo allenatore. In seguito è tornato a Roma per tre anni come responsabile del settore giovanile della Virtus. 

La sua escalation come head coach ha preso vita in B1 nel 1992/93 prima a Ravenna, poi a Cremona e infine a Treviglio, tappa nella quale gli fu affidato il progetto della Bees Treviglio femminile. Un exploit che, dopo il quinto posto nel campionato 1999/2000, gli valse la chiamata della Pool Comense; con la corazzata bianconera disputò ben tre finali scudetto consecutive, vincendo però solo nel 2001/02 con Ballabio, Paparazzo, Zara, Streimikyte e le giovani Macchi e Masciadri, ma mettendo nel già ricco archivio comasco altre due Supercoppe di Lega nel 2000 e 2001.

Nel 2003 diventa il primo coach italiano ad allenare in Russia, che nel settore femminile rappresentava il massimo livello mondiale. Alla guida della Dinamo Mosca, Fossati ha vinto la Supercoppa di Russia e partecipato alla Final Four dell'Eurocup femminile a Istanbul, arrivando terzo davanti al Fenerbache di Bethany Donaphin che sarà poi protagonista con lui a Schio. Infatti nel 2004 Fossati torna in patria per allenare la Famila (con Masciadri, Moro e Cintia dos Santos) per tre stagioni: nel 2004/05 conquista il primo scudetto nella storia di Schio e la Coppa Italia, nel 2005/06 inizia con la Supercoppa di Lega e fa il bis con il titolo italiano ma nel 2006/07, dopo la seconda Supercoppa, non ottiene i risultati auspicati dal club. Il suo sostituto Sandro Orlando ha riportato poi Schio in vetta in Italia e in Europa. Fossati è stato anche premiato come 'allenatore dell'anno' in Lega Femminile nel 2002 e 2006. Nel 2007, ha allenato la New Wash Montigarda, in seguito il Napoli Basket Vomero, il Nyon Feminin basketball (Svizzera). Nel 2011 è stato capoallenatore della nazionale femminile di pallacanestro del Camerun. Attualmente insegna educazione fisica all'Istituto tecnico commerciale di Chiari, è docente di pallacanestro alla facoltà di Scienze Motorie Università Statale Brescia ed è un apprezzato sport mental coach. Un milanese arioso che ha mostrato il suo talento in Italia e all’estero.

IMMAGINI ALLEGATE

Coach Fabio Fossati

Fabio Fossati in difesa contro Sanesi dell'Arrigoni Rieti

Famila Schio - campione d'Italia 2004/05 con coach Fabio Fossati; la formazione: Arnetoli, Caracciolo, Caselin, Cintia dos Santos, Consolini, Donaphin, Marcato, Masciadri, Moro, Pozzan, Rezoagli, Taylor. (foto familabasket.it)

Coach Fabio Fossati alla presentazione del suo «Braccia, gambe o qualcosa di ?» presso il festival "Libritudune" a Lissone