Racconti


Recalcati racconta il 1968 e lo Scudetto scucito

Charlie Recalcati all'epoca giocatore della Oransoda Cantù, svela i retroscena della partita decisiva per l'assegnazione dello Scudetto 1968. Un racconto speciale per gli ospiti del Museo del Basket-Milano e per il suo presidente Giorgio Papetti che, dopo 50 anni, scopre perchè delle due canotte di gioco che aveva ereditato dall'ex-capitano Gianfranco Pieri solo quella bianca aveva lo scudetto cucito...

"La stagione 1967/68 fu indimenticabile per Cantù. Con il Simmenthal e l'Ignis Varese in crisi passeggera, il campionato divenne equilibrato e incerto; i risultati stavano premiando noi dell'Oransoda, la Candy Virtus Bologna e la Fides Ignis Sud Napoli. Noi riuscimmo ad essere sempre in testa alla classifica, talvolta in compagnia, talvolta soli. Il momento critico arrivò il 17 marzo 1968, a quattro giornate dalla fine, quando la Fides Napoli venne a Cantù e ci strapazzò con ben 18 punti di differenza: ci trovammo sempre primi in classifica ma affiancati dalla stessa Fides Napoli e dalla Candy Bologna oltre che incalzati dal Simmenthal a 2 punti.
Non ci scoraggiammo, sospinti da coach Boris Stankovic - grande tecnico ed eccezionale persona - e grazie anche alle contemporanee sconfitte dei nostri coinquilini, già dalla giornata successiva avevamo recuperato 2 punti di vantaggio sugli inseguitori. Si arrivò quindi all'ultimo turno di campionato in questa situazione: Cantù 34 punti, Napoli 32 punti, Simmenthal e Virtus Bologna a 30 punti.
In realtà la Fides aveva presentato una settimana prima un reclamo avverso la propria sconfitta (di 1 punto, per un presunto canestro fantasma) a Livorno, il reclamo non era stato ancora discusso per cui avremmo addirittura potuto trovarci affiancati in classifica. 
Per non correre rischi, dovevamo vincere l’ultima gara, che fortunatamente doveva disputarsi a Cantù. Il calendario, beffardo, prevedeva Cantù-Simmenthal Milano e All’Onestà Milano–Fides Napoli: le squadre di Milano avrebbero potuto decidere lo scudetto.

Già dal primo pomeriggio di domenica 7 aprile  tutta Cantù, idealmente, era stipata dentro la "Parini" anche se la partita iniziava alle 18.30.  Grandissima tensione, l’avversario era temibilissimo e tutti sapevano che il Simmenthal -campione d’Italia uscente- non era qui per una gita e non avrebbe fatto sconti.
L’inizio fu drammatico, loro erano devastanti ed andarono presto in vantaggio ma al 18’ li raggiungemmo e la fine del primo tempo si concluse in parità.  Nella ripresa noi ci sciogliemmo, i milanesi persero il loro americano Raymond e noi allungammo sino a 16 punti di vantaggio per finire a più 13. A Milano, nel frattempo la All’Onestà aveva battuto la Fides Napoli.  Eravamo campioni d’Italia !
La festa fu incredibile, invasione del campo, tutti in trionfo, una apoteosi. Con difficoltà raggiungemmo gli spogliatoi ed è facile immaginarsi la situazione. Ad un certo punto entrò Pieri, il capitano del Simmenthal, elegantissimo in giacca e cravatta con in mano la sua maglietta, quella che aveva indossato sino a pochi minuti prima. Tutti pensammo che fosse venuto per congratularsi, come è d’uso tra i veri campioni.
Pieri invece chiese al nostro massaggiatore un paio di forbici, poi con abilità scucì rapidamente lo scudetto applicato alla maglietta, prese il lembo tricolore e avvicinandosi a Antonio Frigerio, nostro indimenticato capitano, sorridendo gli disse “Ragazzi, da oggi questo è vostro. Complimenti”.

E’ un episodio che ricordo sempre con ammirazione, perché Pieri diede un esempio concreto dell'ideale di “sportività”, intesa proprio come nobiltà d’animo.
Nella mia vita - non solo in quella sportiva - ho sempre rammentato quella lezione e cercato di applicare quel magnifico insegnamento quando i nostri avversari hanno ottenuto un meritato successo."

Cantù, palestra Parini: 7 aprile 1968, ore 18.30 
Oransoda Cantù – Simmenthal Milano 71-58 (34-34)
Cantù: Burgess 12, Recalcati 29, Merlati 3, DeSimone 12, D'Aquila 13, Frigerio 6, Marino ne, Cossettini ne, Rossi ne, Tiraboschi ne; coach Stankovic
Olimpia Milano: Iellini 2, Brumatti 6, Pieri 2, Masini 14, Fantin 9, Riminucci 4, Ferracini ne, Ongaro 6, Raymond 15, Cerioni; coach Rubini
Note:  usciti 5 falli: Raymond (30’), De Simone (39’) -  T.L.:  Oransoda 10/18 , Simmenthal 11/18

Racconto inviato e quindi riservato per il Museodelbasket-milano.it.

IMMAGINI ALLEGATE

Vignetta celebrativa del passaggio di consegne tra l'Olimpia Milano e la Pallacanestro Cantù in occasione dello Scudetto 1968. Disegno realizzato da Pietro Toppi (per gentile concessione dell'Archivio Fotografico Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù)