Storia milanese


A Milano la "drammatica" sfida Italia-Francia del 1963

Questa partita, pur essendo solo una semplice amichevole, rappresenta una tappa fondamentale nella storia del basket italiano poiché il secondo tempo fu trasmesso in diretta sul primo canale Rai e il movimentato epilogo catturò l’attenzione di milioni di telespettatori. Non solo, due giorni dopo la nostra nazionale diede un bis, altrettanto drammatico, contro la Jugoslavia a Bologna, sempre in diretta televisiva. Le due amichevoli ebbero una grande risonanza mediatica, ravvivando quell’interesse per la pallacanestro maturato tre anni prima alle Olimpiadi di Roma. Persino il Presidente della Repubblica Antonio Segni restò stregato dalle immagini televisive e scrisse una lettera al Presidente del Coni, Giulio Onesti per congratularsi delle due vittorie.

“Basket drammatico Italia - Francia 91-86  nei supplementari”. Così titolava il Corriere della Sera il giorno seguente in merito all’incontro che fu avvincente e rocambolesco anche se la ns. prestazione fu arruffata e poco convincente

Le Monde del 14 Febbraio 1963, invece pubblicava la seguente notizia, mettendo in risalto le gesta dei transalpini. “A Milano l’Italia ha battuto la Francia 91 a 86, dopo una bella prestazione dei francesi, che erano avanti 37 a 31 all’intervallo. Dopo il pareggio 80 a 80 al 40imo e ultimo minuto dei tempi regolamentari, la Francia ha ceduto, nonostante i 28 punti del fromboliere Dorigo, pur marcato senza pudore da Nane Vianello.”

Era la 218ima gara ufficiale della Nazionale Italiana, avevamo incontrato 25 volte i Francesi perdendone 15, pertanto la rivalità era molto accesa. L’ultima volta agli europei di Istanbul nel 1959, quattro anni prima, eravamo stati sconfitti di tre punti e quella partita "bruciava" ancora.

I Francesi presentavano una squadra molto competitiva con la stella Dorigo, un parigino con i genitori friulani, e Jean-Claude Lefebvre, 218 cm., che faceva sembrare piccolo il nostro Vittorio Dal Pozzo alto solo 208. Il transalpino era stato il primo non-americano inserito nei Draft della NBA, nel 1960 era stato scelto dai Lakers con il numero 64, ma senza alcun seguito. Lefebvre era stato notato da Jim McGregor  in un torneo in Belgio, che lo segnalò alla Università di Spokane (Washington) peraltro frequentata per un solo anno. I francesi avevano portato in panchina anche il diciassettenne Alain Gilles, che sarebbe in seguito divenuto  “Monsieur Basket”, ovvero il miglior giocatore francese del secolo.

Il coach azzurro Paratore aveva radunato da una settimana a Milano quindici giocatori e con l’occasione aveva rinunciato definitivamente all’anziano pivot Nino Calebotta e promosso a capitano Riminucci.

Per la partita con la Francia aveva lasciato in tribuna Cescutti, l’esordiente Zuccheri e sacrificato anche il pivot Bufalini a favore del meno tecnico, ma ben più alto, Dal Pozzo.

Quella tarda serata del 12 febbraio 1963 al Palalido di Milano, gremito di attenti appassionati, vedeva ben sette atleti che avevano vestito le maglie del Simmenthal (Pieri, Vianello, Vittori, Bertini, Giomo, Ongaro, Riminucci) mentre di lì a qualche anno anche altri due avrebbero indossate le canottiere della All’Onestà (Gatti e Dal Pozzo).

Al fischio di inizio l’Italia schierava Lombardi, Pieri, Riminucci, Gavagnin, Vianello, mentre per i Francesi vi erano Dorigo, Degros, Baltzer, Mayeur, Rat.

La partita, condotta sempre in testa dai Francesi che mostravano una squadra affiatata ed armonica con Dorigo e Mayeur in gran spolvero, erano contrapposti agli azzurri che apparivano disorientati, senza manovra, con canestri trovati solo grazie a prodezze individuali soprattutto di Paolo Vittori.

La cronologia del punteggio era eloquente: 3’  8-5, 5’ 12-12, 10’ 16-22, 15’ 25-31, 20’ 31-37.

La ripresa vedeva un recupero degli azzurri che al 10’ impattavano sul 59-59 e, pur  non riuscendo nel sorpasso, erano comunque rimasti in gioco (15’  65-67).

Ma vediamo la cronaca di quegli ultimi minuti di gioco. Al 38’, con la Francia in vantaggio, veniva annullato un canestro al francese Dorigo, provvedimento che darà luogo a recriminazioni post-partita. A 60” dalla conclusione la partita era sulla parità 75-75, poi i francesi volavano a 78, con Pieri che sbagliava due tiri liberi. Mancavano 30” e Vittori segnava due tiri liberi, per cui 77-78. I francesi ritornavano a segnare ancora: 77-80 e davvero tutti pensavano che non ci fossero più possibilità di vittoria.

I Francesi pasticciavano su una rimessa laterale e la palla veniva concessa all’Italia. L’entrata a canestro di Pellanera veniva contrastata irregolarmente da Mayeur.  Quinto fallo per il Francese (tra i migliori in campo) e due tiri liberi a favore dell’Italia.

Mancavano solo 10 secondi alla fine.

Il tabellone segnapunti però riportava erroneamente 1 punto in più per l’Italia, ovvero  78-80. Francesi, arbitri, speaker, molti tra il pubblico e i telespettatori non si erano accorti dell’errore mentre i giocatori Italiani ne erano consapevoli.

Pellanera andava in lunetta. Primo tiro a segno:  Il tabellone riportava Italia 79- Francia 80 ma in realtà era 78-80.

A questo punto, coach Paratore chiedeva “time out” e faceva entrare in campo il nostro gigante Dal Pozzo (non utilizzato sino ad allora) oltre al lungo Gavagnin. I francesi invece tenevano ancora in panchina il loro Lefebvre.

Pellanera fallì il secondo tiro libero, Dal Pozzo conquistò il rimbalzo e riuscì anche a segnare. Il tabellone segnapunti riportava Italia 81-Francia 80 e dopo pochi secondi ebbe termine l’incontro.

Molti telespettatori, anche vista l'ora tarda, credendo fosse finita la partita spensero il televisore.

Mentre gli italiani festeggiavano, i dirigenti francesi si fiondarono al tavolo degli ufficiali di gara per contestare il punteggio. A loro avviso, il punteggio andava rettificato in 80-80. A quel punto, gli arbitri ritennero corretto il reclamo francese, per cui fu disputato un tempo supplementare.

Il tempo supplementare fu tutto di marca italiana, con Vittori "superman" in entrata su cui il povero Lefevre commetteva falli. Il punteggio volava sino a 90-82 per l’Italia, la Francia faceva un ultimo disperato sforzo e si portava a 90-86, poi Vittori chiudeva la pratica fissando il punteggio a 91-86.

La stampa aveva giudicato severamente la nostra squadra ed aveva salvato Pellanera, Vittori che era emerso soprattutto nel finale e Dal Pozzo per il suo tiro decisivo (notare che aveva giocato complessivamente dieci secondi).

Il citato Nino Oppio sul Corriere d' Informazione ha scritto. “Vittoria all’Italiana. Si è vinto senza aver giocato meglio degli avversari, si è vinto all’italiana, con una trovata geniale accompagnata dalla fortuna”.

Il neo capitano Sandro Riminucci aveva commentato “Se abbiamo vinto giocando male, è un buon segno”.

Il nostro Roberto Bergogni ha personalmente interpellato alcuni dei protagonisti per conoscere la verità (a quasi 60 anni dagli eventi) da chi ha vissuto sul campo il finale di partita. Ecco il suo resoconto:

Il giocatore francese Jean Pierre Goisbault  ha riferito: “Mi ricordo benissimo quella partita perché ho ricevuto la più grande sgridata della mia carriera dall' allenatore della nostra Nazionale, André Buffière. Jean Degros rimise in gioco la palla passandomela, io pressato da due giocatori Italiani tra cui Riminucci, gliela resi, ma Degros non era ancora rientrato in campo e l'arbitro sanzionò infrazione e perdemmo palla”. E’ evidente che il racconto si riferisce a come l’Italia  entrò in possesso della palla per l’azione di Pellanera.

Vittorio Dal Pozzo ha raccontato che a pochi secondi dalla fine, l’atletico Corrado Pellanera fece un’entrata delle sue, forzando la difesa  francese che fu costretta a fermarlo fallosamente. Secondo Dal Pozzo, il coach Paratore chiamò il time out prima dei tiri liberi di Pellanera e organizzò la sua strategia: “Tu Corrado segni il primo, sbagli il secondo, tu ora Vittorio entri in campo e segni su rimbalzo”.

Nonostante il tabellone segnasse il punteggio di 80 a 78 a dieci secondi dalla fine per i transalpini, Vittorio afferma che in panchina eramo tutti consapevoli di essere sotto di 3 punti e che avremmo potuto solo pareggiare e non vincere, se la mossa di Paratore avesse funzionato.

Corrado mette il primo libero, come l’olio”, prosegue Vittorio, “ed io mi preparo al rimbalzo, Corrado sbaglia il secondo”, continua Dal Pozzo: “Vidi che il secondo tiro libero magistralmente scoccato da Pellanera toccò il tabellone e rimbalzò sul ferro, la palla s’impennò perpendicolarmente e cadde sul lato dove ero appostato, la toccai e segnai il canestro del pareggio.”

Corrado Pellanera ci conferma “Vittorio, con la sua mole, spostò l’avversario e smanacciò dentro il pallone”.

Fin da subito alcuni hanno ipotizzato che Pellanera non sbagliò apposta il secondo tiro libero. Corrado a riguardo ha ribattuto ancora oggi che “Solo chi non capisce nulla di basket poteva pensarlo”.

Tra l’altro, ci fu anche uno strascico di polemiche a fine partita. Il presidente della Federazione Francese, Robert Busnel, si lamentò di un fischio di uno spettatore che -a suo parere - trasse in inganno un arbitro il quale conseguentemente annullò ingiustamente un canestro di Dorigo.

Paratore, intervistato al riguardo, si limitò a ripetere la giustificazione datagli dagli arbitri ovvero che il fischio del tifoso fu pressoché contemporaneo a quello di un arbitro che puniva una infrazione di “passi” di Dorigo, infrazione ovviamente precedente al canestro dello stesso e che il fischio (deprecabile) del teppista era comunque stato del tutto ininfluente.

Milano, Palalido  12 febbraio 2013 – ore 22.00

Italia – Francia  91- 86 d.t.s.  (31-37, 80-80)

Italia: Giomo A. 2, Pellanera 10. Lombardi 6, Pieri 16, Bertini 14, Vittori 27, Riminucci 2, Gatti n.e., Ongaro G.D., Gavagnin 2, Vianello 10, Dal Pozzo 2 - Coach: N. Paratore

Francia: Dorigo 28, Goisbault, Gilles, Degros 12, Baltzer 7, Le Ray 7, Ruiz, Mayeur 18, Andureau, Rat 8, Bruyas, Lefebvre 6  -  Coach:   A. Buffière

 

Arbitri:  Novotny (Cecoslovacchia) e Chuard (Svizzera)

Spettatori : 4000 – Secondo tempo trasmesso in diretta TV

IMMAGINI ALLEGATE

La nazionale Italiana in occasione della sfida contro la Francia nel 1963

La lettera del Presidente della Repubblica Italiana Antonio Segni al Presidente del Coni, avv. Onesti, per congratularsi con gli Azzurri a seguito delle vittorie conseguite con la Francia (a Milano) e la Jugoslavia (a Bologna).