Società


Desio, l'aurora del basket: gli albori

Cercando un simbolo, il trait-d’union, che rappresenti materialmente e chiaramente questo “intreccio” tra Milano e Cantù, troviamo il più affermato campione desiano, Antonio “Toni” Farina, che mosse i primi passi all’Oratorio Pio XI, consacrato nelle sette stagioni a Cantù (uno scudetto e tre Coppa Korac), passando poi per quattro stagioni a Milano (Mobilquattro e Xerox) prima di chiudere la carriera per due anni in serie B nella sua Desio (Aurora), di cui fu successivamente illuminato dirigente.

Desio, effettivamente, una storia di intrecci. In questo caso tra sacro e profano. Soprattutto agli albori.

Infatti, se il primo passo di basket, correva l’anno 1937, e ancora non si chiamava basket, e non più palla al cesto ma semplicemente pallacanestro, fu improntato decisamente ad una filosofia laica, ovvero quella dei “dopolavoro” negli anni del capitalismo illuminato, ed immediatamente dopo il testimone fu raccolto e portato avanti dall’oratorio Pio XI…

Con ordine.

L’ingegner Raimondo Targetti, fiorentino di nascita, e senatore del Regno d’Italia, fonda a Desio il Lanificio Targetti e per il suo Dopolavoro punta decisamente sulla palla al cesto. Si formano 6 squadre (3 maschili, tra le quali figura anche il nome di Umberto Farina, padre di Toni) e 3 femminili. La prima notizia certa compare sul quotidiano cattolico “L’Italia” di Milano, datata gennaio 1937, ove si da notizia (a firma Luigi Caspani, giornalista e scrittore desiano) di una partita finita 36-29, ove non compare mai il nome di Desio, che si evince però dal fatto che i nomi dei vincitori sono tutti ragazzi desiani, come Giordano Ratti (15 punti), Guido Caldarini (18), Guerino Redaelli (3), Oreste Gelosa, Bruno Mauri. Albori…

Con il Dopolavoro Targetti, invece, arrivano i primi risultati: secondo posto nel Campionato dopolavoristico (1939), dietro alla formazione della Magneti Marelli. Da quel periodo emerge anche una “storica” amichevole contro il Dopolavoro Borletti (anno di fondazione 1936, da cui si generò la mitica Olimpia Milano)…

Poi, guerra e macerie… Sospensione di ogni attività ludico-sportiva.

Si riprenderà solo nel 1947, per un periodo durante il quale spiccano alcuni allenamenti/lezioni condotti da Elliot Van Zandt, nativo dell’Arkansas, laureato in Educazione fisica a Chicago, capitano di fanteria dell’Esercito statunitense, che fu allenatore della nazionale italiano di pallacanestro dal 1947 al 1951 e successivamente preparatore atletico del Milan calcio, oltre ad una amichevole “internazionale” contro Limoges…

Ma poi… Si avvertono i primi sintomi della crisi del settore tessile, e la Targetti chiude.

Il virus della pallacanestro, però, si è diffuso nell’aria, e allora… Un oratorio (di via Achille Grandi) e un prete (don Renato Coccè): primo campionato Csi con il nome di “Pio XI”. Dalla matrice di ambito laico e dopolavoristico a quella oratoriana e cattolica, il passo è compiuto. Si gioca su un campetto, naturalmente all’aperto, in quella che viene chiamata la “curt di padelitt”. E intanto, anche a Desio, quello sport, incominciano a chiamarlo basket!

Nel 1955 tutto il gruppo del Csi “Pio XI” tenta una piccola operazione di trasformismo societario, approdando sotto le nuove insegne della “Libertas”. Non dura molto, soltanto 2 anni, fino al 1957, ma non sono anni privi di significato. Compaiono, infatti, in questo periodo i nomi di personaggi determinanti nel “promuovere” il basket a Desio, come Luigi Bugatti e Pietro Sala, ma soprattutto quello di Orazio Mariani, che da ragazzino viene dalla Targetti, e il basket desiano non lo lascerà più, passando attraverso diversi ruoli societari, ed ancora oggi ne è la vera memoria storica. Con il vezzo tutto lombardo di mettere l’articolo davanti ai nomi propri, tutti lo chiamavano, e lo chiamano, semplicemente “l’Orazio”, e per le società che affrontano l’Aurora ex Libertas lui diventa il “signor Lorazio”… Significativo di questi anni anche l’inizio di una fruttuosa collaborazione con la vicina Cantù: giocatori che non trovano spazio nella serie A canturina arrivano a Desio. Buoni giocatori, peraltro, come Arnaldo Mazzola protagonista di un’impresa memorabile, segnando 42 punti in una partita vinta 43-41… Come dire che l’avrebbe vinta anche da solo!

Nel frattempo le radici dopolavoristiche sono ormai completamente inaridite, mentre sotto il moggio non si spegne, seppur tra qualche difficoltà, la fiaccola dell’impronta oratoriana che prosegue con il nome di C.S.D (Centro Sportivo Desiano, fondato nel 1958). Non sono anni di risultati eclatanti, ma di semina importate, tanto che nei primi anni ’60 vengono lanciati ragazzi come il già citato Toni Farina, Angelo Dante e Pierangelo Trabattoni che nel basket lasceranno (il primo come giocatore e poi general manager, gli altri due come allenatori) tracce ben evidenti.

IMMAGINI ALLEGATE

Lanificio Targetti Desio

Lanificio Targetti Desio del 1938