Storia


Le nazionali di Giancarlo Primo (1969-1979)

Di Nazionali Italiane, Giancarlo Primo ne aveva già guidate diverse nell'ottobre 1968 quando ereditò la responsabilità da Nello Paratore: giovanili, sperimentali, militari, a più riprese anche la formazione femminile. Ma il suo battesimo di fuoco sulla panchina della 'Maggiore' mise in pericolo anche il suo storico aplomb: in primis perchè dovette sancire la chiusura definitva del ciclo che aveva fatto la sua ultima apparizione ai Giochi di Mexico 1968 con Gatti, Pellanera, Bufalini per non parlare di Lombardi, Vianello e Vittori che erano già in auge a Roma 1960. In seconda istanza gli Europei si sarebbero disputati a settembre 1969 proprio a Napoli. Dopo le prime due vittorie incoraggianti con Spagna (65-53) e Romania (74-62) gli Azzurri persero di un solo punto (54-55) la gara chiave contro la Polonia. Fu infatti la compagine biancorossa a chiudere il girone alle spalle della Cecoslovacchia, lasciando all'Italia un posto solo per il raggruppamento di consolazione. Anche in questa appendice i ragazzi di Primo giocarono una semifinalina alla grande contro l'Ungheria (78-60 con un ottimo secondo tempo di Recalcati) ma poi si fecero sorprendere dalla Spagna (66-71) nonostante i 16 punti di Masini e i 14 di Cosmelli. Fu così un sesto posto finale che non accontentò l'opinione pubblica e lasciò parecchi dubbi su un futuro che però si rivelò foriero di buone soddisfazioni. La Nazionale schierata al 'Mario Argento' di Napoli era composta da: Aldo Ossola, Carlo Recalcati, Renzo Bariviera, Dino Meneghin, Massimo Masini, Giuseppe Brumatti, Massimo Cosmelli, Gianluigi Jessi, Ivano Bisson, Marino Zanatta, Paolo Bergonzoni ed Enrico Bovone. La medaglia d'oro andò ancora una volta all'Unione Sovietica in finale (81-72) contro la Jugoslavia ancora scossa dalla prematura scomparsa di Radivoj Korac nel giugno di quell'anno.

I Campionati Mondiali del 1970 a Lubiana entrarono nella storia cestistica della Nazionale non tanto per il quarto posto finale, ma per la prima e storica vittoria contro una compagine USA. Accadde il 21 maggio alla Tivoli Arena nella quinta gara del girone finale: gli USA erano ancora imbattuti comprendendo anche i tre incontri del gruppo eliminatorio. L'Italia invece aveva subìto una sconfitta al doppio supplementare (93-94) contro il Brasile con l'epico duello tra i lunghi Massimo Masini (23 punti) e Ubiratan (29); nel gironcino per il titolo, iniziato con le sconfitte con Jugoslavia (63-66) e ancora Brasile (59-69), gli azzurri si erano ripresi battendo la Cecoslovacchia (89-77) e l'Uruguay (76-65). Gli USA schierarono una formazione mista tra collegiali come Bill Walton ed esperti dei campionati d'Europa come Joe Isaac, Jim Williams e Tal Brody; ma la vera stella della gara fu Renzo Bariviera, che con il tiro in gancio del suo diciottesimo punto spezzò definitivamente l'equilibrio e portò in trionfo la Nazionale (66-64). Da quel momento gli USA non vinsero più partite e il quarto posto all'Italia fu garantito nonostante l'ultima sconfitta (58-62) contro l'URSS. Il titolo andò ai padroni di casa, condotti da Cosic e Daneu davanti al Brasile. La Nazionale Italiana era composta da Edoardo Rusconi, Carlo Recalcati, Renzo Bariviera, Dino Meneghin, Massimo Masini, Massimo Cosmelli, Eligio De Rossi, Giorgio Giomo, Ivano Bisson, Marino Zanatta, Antonio Errico e Ottorino Flaborea.

Nel 1971 ai Campionati Europei di Essen, i nostri Azzurri conquistarono il bronzo, la prima medaglia della nostra Nazionale dai tempi dell'immediato dopoguerra. Il nucleo di assoluta affidabilità scelto da Primo (Iellini, Zanatta, Bariviera, Meneghin, Masini, Cosmelli, G. Giomo, Marzorati, Recalcati, Bisson, Flaborea e Serafini) inanellò ben quattro vittorie consecutive a Boblingen nella prima fase contro Israele (87-68), Bulgaria (78-69), Cecoslovacchia (74-60) e Turchia (67-53), cedendo il comando del girone solo nell'ultimo turno contro la Jugoslavia (68-79). Arrivò poi la missione impossibile contro l'URSS che ci asfaltò (66-93) con Paulauskas e Polivoda; i sovietici ebbero poi la meglio anche nella finale per il titolo (69-64) contro la Jugoslavia. Per l'Italia invece il terzo gradino dei podio fu conquistato grazie a un poderoso 85-67 alla Polonia con 28 punti di Renzo Bariviera e 21 di Dino Meneghin.

Fu lunghissimo il percorso di avvicinamento ai Giochi Olimpici del 1972 a Monaco di Baviera: iniziò con il tour nella East Coast di fine novembre 1971 contro sette squadre di college e proseguì con il lunghissimo Torneo di Qualificazione di Amsterdam con nove partite (e sette vittorie) in undici giorni. L'Olimpiade inizò il 27 agosto con la sconfitta 78-85 con la Jugoslavia; ci furono poi la vittoria 92-56 con il Senegal, il 66-79 con l'URSS e poi il filotto con Germania (68-57), Polonia (71-59), Portorico (71-54) e Filippine (101-81) che portarono il bilancio azzurro a 5 vittorie e 2 sconfitte. Grazie alla classifica avulsa con Jugoslavia e Portorico, fu decretato quindi il secondo posto del girone all'Italia, qualificata pertanto alle semifinali per il titolo. Nei giorni appena successivi ai drammatici eventi dell'attentato terroristico palestinese, l'Italia fu pesantemente battuta dagli Usa (68-38) e si giocò il bronzo contro Cuba. La medaglia alla fine non arrivò (65-66) anche a causa di una "dubbia" infrazione di passi fischiata a Serafini nell'atto di schiacciare il canestro decisivo. La formazione era composta da Pierluigi Marzorati, Giulio Iellini, Ivano Bisson, Renzo Bariviera, Dino Meneghin, Giuseppe Brumatti, Giorgio Giomo, Mauro Cerioni, Marino Zanatta, Ottorino Flaborea, Massimo Masini e Luigi Serafini.

Nel 1973 Giancarlo Primo iniziò il processo di svecchiamento della squadra sin dalla tournèe di giugno in Brasile: Flaborea, Masini e Giomo lasciarono il posto a Della Fiori, Bertolotti e Ferracini. Appuntamento clou dell'anno fu il Campionato Europeo a Barcellona a fine settembre. Dei due gironi da sei squadre in cui si svolse la prima fase, l'Italia capitò nel peggiore con la Jugoslavia e i padroni di casa della Spagna. Delle due sconfitte con le favorite, la più cocente fu quella ai supplementari con la Jugoslavia (71-73) pur tenendo i temuti Cosic, Kicanovic e Dalipagic ai minimi realizzativi. L'avventura terminò quindi con il girone di consolazione per il quinto posto, conquistato meritatamente battendo prima Israele (94-73 cpm 20 punti di Bisson) e poi la Bulgaria (80-71) già superata nella prima fase. Il titolo andò per la prima volta alla Jugoslavia che battè 78-67 la Spagna di Antonio Diaz-Miguel a cui non riuscì il miracolo con cui il giorno prima superò l'Unione Sovietica, campione uscente.

Conquistammo la seconda la medaglia di bronzo consecutiva agli Europei nell'edizione 1975 a Belgrado. All'ossatura lombarda (con i nove giocatori tra Varese, Milano e Cantù), Giancarlo Primo affiancò il 'bolognese d'adozione' Gianni Bertolotti e gli emergenti Lorenzo Carraro e Renato Villalta provenienti dalle due sponde veneziane (Reyer e Mestre). Dopo aver concluso al secondo posto il Gruppo A a Spalato alle spalle della Jugoslavia ma davanti a Turchia e Olanda, nel girone finale l'Italia rischiò di battere l'URSS (65-66 con 28 punti dell'immarcabile Salnikov) e vinse nettamente lo scontro cruciale (89-69) con la Spagna con cui ci si giocò il terzo posto definitivo. Dopo il passaggio a vuoto con la Cecoslovacchia (68-72), gli Azzurri sigillarono la classifica battendo la Bulgaria 90-71 con 23 punti di Bariviera e 18 di Marzorati, miglior realizzatore italiano in questo torneo. La formula, che non prevedeva finali, premiò l'imbattuta Jugoslavia di coach Novosel, per la seconda volta di fila al vertice del basket europeo.  

Il 1976 iniziò con la nomina di Enrico Vinci a capo della Federazione in luogo del dimissionario Claudio Coccia. Uno dei primi provvedimenti del neo-presidente fu la conferma di coach Primo, per perseguire il progetto olimpico. 
Il primo step fu un successo clamoroso: al PreOlimpico di Edimburgo, l'Italia fece un percorso netto battendo nell'ordine Irlanda, Polonia, Belgio, Israele e infine, a qualificazione ottenuta, anche la Jugoslavia (84-79) con 19 punti di Jellini e i non preventivati 11 del compianto Luciano Vendemini
Due mesi dopo, ai Giochi Olimpici di Montreal, gli Azzurri ottennero un lusinghiero quinto posto. Gli atleti selezionati da Giancarlo Primo furono: Pierluigi Marzorati, Giulio Iellini, Renzo Bariviera, Fabrizio Della Fiori, Dino Meneghin, Giuseppe Brumatti, Carlo Recalcati, Gianni Bertolotti, Ivano Bisson, Marino Zanatta, Luigi Serafini, Luciano Vendemini.

Nel primo raggruppamento, l'Italia dovette affrontare sia USA che Jugoslavia, ovvero le due formazioni che poi avrebbero dato vita alla finale per la medaglia d'oro. Le due sconfitte (86-106 nella gara d'apertura contro gli USA e solo di un punto 87-88 con gli slavi di coach Novosel) relegarono gli azzurri al girone per il quinto posto, dopo aver battuto Cecoslovacchia (76-69) e Portorico (95-81) e aver incassato la vittoria a tavolino per la rinuncia dell'Egitto. Nel girone di consolazione, la squadra di Primo vinse con l'Australia (79-72 in rimonta con 20 punti di Bariviera) e fece poi il bis con la Cecoslovacchia con un'altra performance produttiva di Bariviera e Marzorati che furono alla fine i migliori marcatori azzurri della competizione. L'oro andò agli USA guidati da coach Dean Smith che, con in squadra i migliori giocatori dei college (Scott May, Adrian Dantley, Walter Davis) surclassò (95-74) una delle più forti formazioni di sempre della Jugoslavia, che aveva in quintetto Slavnic, Kicanovic, Dalipagic, Cosic e Zizic

Nel 1977 la nazionale partecipò al Campionato Europeo di Liegi e si classificò al quarto posto battendo per la prima volta l'Unione Sovietica nell'ultima gara del gruppo A della prima fase. Giancarlo Primo fece tre innesti di 'giovani' che si erano messi in evidenza negli ultimi campionati di Serie A, convocando Carlo Caglieris, Marco Bonamico e Renzo Vecchiato al fianco dei collaudati Pierluigi Marzorati, Gianni Bertolotti, Renzo Bariviera, Fabrizio Della Fiori, Dino Meneghin, Giulio Iellini, Vittorio Ferracini e Luigi Serafini. I risultati del girone iniziale furono: Italia - Francia 70-59, Italia - Israele 78-73, Italia - Austria 85-70, Italia - Unione Sovietica 95-87, Italia - Bulgaria 100-81. Vincemmo tutte e cinque le partite del girone eliminatorio sconfiggende nettamente anche lo squadrone sovietico. Le nostre speranze salirono alle stelle, ma furono deluse poichè perdemmo la semifinale (69-88 con la Jugoslavia) e anche la finale per il terzo posto con la Cecoslovacchia (81-91).  Vinse la Jugoslavia di Kicanovic (40 punti nella finale), Delibasic, Cosic e Dalipagic, sconfiggendo 74-61 l'Urss del gigante Tkachenko (2.20.

I Campionati Mondiali del 1978 si giocarono nelle Filippine. Giancarlo Primo scelse la seguente formazione: Pierluigi Marzorati, Lorenzo Carraro, Renzo Bariviera, Fabrizio Della Fiori, Dino Meneghin, Carlo Caglieris, Giulio Iellini, Gianni Bertolotti, Marco Bonamico, Fabrizio Della Fiori, Vittorio Ferracini, Renzo Vecchiato, Renato Villalta.

Un Mondiale la cui sorte fu segnata dalle due sanguinose sconfitte con il Brasile: la prima (84-88) nel girone di qualificazione a Manila, in cui gli Azzurri conclusero comunque al secondo posto battendo Portorico (93-80) e largheggiando sull'immatura Cina (125-95). Nel girone di semifinale, la Nazionale giocò contro USA (81-80), Jugoslavia (76-108), Australia (87-69), Filippine (112-75), Unione Sovietica (69-79) e Canada (100-83). Quest'ultima sfida decisiva (in cui Meneghin segnò 23 punti e Marzorati 20) garantì agli Azzurri il quarto posto e quindi la finale per il bronzo ancora contro il Brasile. Nell'umido impianto di Quezon arrivò soltanto la medaglia di legno, con la beffa del canestro segnato del 85-86 segnato a fil di sirena da Marcel de Souza, colpevolmente lasciato libero di tentare un tiro dagli otto metri dopo che 4 secondi prima Bonamico aveva siglato il sorpasso provvisorio. Anche la finale per il titolo fu decisa da un solo punto (82-81) addirittura al supplentare: la Jugoslavia di coach Aza Nikolic, favorita nei pronostici, riuscì a prevalere con i 21 punti di Dalipagic, sull'URSS di Sergej Belov e Tkachenko

Nel 1979 si giocarono i Campionati Europei a Torino e le aspettative di tutto il nostro movimento cestistico erano a massimi livelli. Dovendo rinunciare a Marzorati e escludendo agli ultimi tagli anche Della FioriBariviera, coach Giancarlo Primo convocò: Carlo Caglieris, Lorenzo Carraro (poi miglior marcatore azzurro della manifestazione con 13 punti di media), Gianni Bertolotti, Renato Villalta, Dino Meneghin, Roberto Brunamonti, Enrico Gilardi, Marco Bonamico, Domenico Zampolini, Vittorio Ferracini, Luigi Serafini e Renzo Vecchiato. L'Italia iniziò benissimo il Gruppo A di stanza a Mestre, battendo nettamente Grecia (81-52) e Belgio (86-76) ma concluse il raggruppamento solo al secondo posto dopo aver perso 68-74 contro la Cecoslovacchia. Nel Girone finale a sei squadre, gli Azzurri sconfissero subito Israele 90-78 e Spagna (81-80) che avevano vinto rispettivamente il Gruppo C e il Gruppo B, ma poi cedettero di schianto contro Jugoslavia (80-95) e Unione Sovietica (84-90), restando così fuori dalle prime quattro a causa del confronto diretto con la Cecoslovacchia. Vinse l'URSS in finale (98-76 per gli uomini di Gomelski) contro il sorprendente Israele, capace anch'esso di far fruttare la vittoria nel primo turno contro la Jugoslavia, relegata alla medaglia di bronzo. 

Fu l'atto conclusivo dell'infinta carriera in Nazionale di Giancarlo Primo; il tecnico romano ha lasciato un ottimo ricordo per i risultati conseguiti ma anche un grandissimo rammarico per quelli sfuggiti di un punto!!!

IMMAGINI ALLEGATE

Giancarlo Primo, commissario tecnico della nazionale di basket per 10 anni: dal 1969 al 1979.

Nazionale Italiana maschile del 1969: Da sinistra Masini, Brumatti, Zanatta, Bariviera, Bovone, Bisson. Più in basso da sinistra Cerioni (vice all.), Primo (all.), Recalcati, Cosmelli, Jessi, Bergonzoni.

La Nazionale Italiana maschile del 1969 composta da Primo (all.), Zanatta, Bisson, Masini, Bovone, Meneghin, Bariviera, Cerioni (vice), 'Mister' Crispi (mass.), Recalcati, Brumatti, Cosmelli, Jessi, Ossola, Bergozoni.

Nazionale Italiana maschile del 1970: Bisson, Zanatta, Masini, Bariviera, Bovone, Meneghin, Bergonzoni, Jessi, Recalcati, Cosmelli, Brumatti, Ossola.

La Nazionale Italiana negli anni 73

Nazionale Italiana maschile al 'Primo Carnera' di Udine per il quadrangolare del settembre 1973. In piedi da sinistra: Zanatta, Bariviera, Vendemini, Serafini, Iellin, Bisson; inginocchiati da sinistra: Della Fiori, Ferracini, Bertolotti, Brumatti, Cerioni e Marzorati.  

Formazione della Nazionale italiana maschile a Barcellona 1973: si riconoscono Zanatta, Bariviera, Ferracini, Serafini, Meneghin, Della Fiori, Bisson, Bertolotti, Iellini, Brumatti, Cerioni e Marzorati (foto Archivio rivista 'Basket' della FIP, per gentile concessione)

1975 - Coppa Intercontinentale: Nazionale Italiana maschile a Rio de Janeiro. Si riconoscono Salerno (dir.), Primo (all.), dott. Borghetti, Vendemini, Recalcati, Benelli, Galleani (mass.), Bariviera, Carraro, Marzorati, Zanatta, Bianchi, Meneghin, Bisson, Rizzi, Della Fiori.

1976: Nazionale Italiana maschile alle Olimpiadi di Montreal

Nazionale Italiana maschile del 1977. Schierati da sinistra (in piedi) Della Fiori, Serafini, Meneghin, Vecchiato, Bariviera, Ferracini; inginocchiati Bonamico, Carraro, Caglieris, Iellini e Marzorati.

La nazionale di basket del 1978 in ritiro a Cortina.

Nazionale Italiana maschile del 1978

Nazionale Italiana maschile 1979. Incontro amichevole Bulgaria - Italia  72-101. Si riconoscono: Polesello, Vecchiato, Meneghin, Ricci, Della Fiori, Solfrini, Premier, Carraro, Brunamonti, Gilardi, Marzorati.

Nazionale Italiana Maschile in preparazione agli Europei del 1979 agli ordini di coach Primo e del vice Gamba. Dalla lista ufficiale furono esclusi Bariviera e Della Fiori (gli ultimi due a destra della fila in piedi)