Società


1999/2000: l'Olimpia diventa un iceberg alla deriva

Il 6 agosto 1999 termina ufficialmente la gestione Stefanel; era nell'aria da tempo. La proprietà del club milanese passa nelle mani dell'imprenditore italo-americano Pasquale Caputo che successivamente sarà spalleggiato dall'ex-giocatore Joe Bryant che ne acquista delle quote ed entra nel consiglio di amministrazione.
E' una situazione traumatica per l'Olimpia, abituata per decenni a una stabilità societaria e a un ferreo spirito d'appartenenza. 
I buoni propositi, che convincono anche un nuovo sponsor (Adecco) a mettere il proprio nome sulle maglie, durano poco. Della squadra della stagione precedente restano solo il capitano Flavio Portaluppi e l'altro milanese Andrea Michelori; per il resto della stagione si assiste a un turnover di giocatori degno di un hotel. Arriva Stefano Rusconi, neo vincitore del titolo iberico con il Vitoria di coach Scariolo, un comunitario di sostanza (Ramos) e due americani potenzialmente di grande impatto offensivo: l'ala-pivot Lee Nailon e il play Loonie Cooper. Quest'ultimo è il più sfortunato di tutti: il suo precoce infortunio (a ottobre) fa saltare i programmi tecnici e innesca le diatribe all'interno della società. Non arriverà nessun sostituto fino a metà gennaio, quando dalla NBA arriva Pooh Richardson, ma nel frattempo è arrivato un altro tiratore come Shawn Respert e Nailon viene tagliato per la disperazione. Coach Crespi viene spesso additato dalla presidenza come capro espiatorio e, sebbene potrà portare la squadra fino al termine della stagione, sarà il primo sacrificato per la stagione successiva.
Il rendimento della squadra, che l'anno precedente era arrivata quinta in campionato, è figlio di questa confusione ma agli occhi di tutti è inaccettabile.
L'onore dell'Olimpia sprofonda nei 30 punti di scarto incassati nelle trasferte a Varese, Virtus Bologna e Treviso, e sarebbe anche un poker se la Fortitudo avesse segnato un canestro in più del 90-62 all'ultima di campionato. L'Adecco vince solo 10 partite in regular season, tre di queste però contro Rimini e Cantù con le quali condivide il penultimo posto che diventa tredicesimo grazie alla classifica avulsa. La formula della stagione 99/00 non porta ai playoff solo la quindicesima classificata (Cantù), e tutte le altre quattordici ai playoff; solo Reggio Emilia retrocede direttamente in A2. 
Milano si trova quindi abbinata alla Scavolini Pesaro (quarta testa di serie) ma qui trova un guizzo positivamente sorprendente: con un Rusconi strepitoso (36 punti e 22 rimbalzi) espugna Pesaro 83-85 in gara-1, capitalizzando anche l'assenza tra i pesaresi del play titolare Melvin Booker, secondo degli ex di turno assieme a Silvio Gigena che erano a Milano l'anno precedente. 
L'Adecco è brava a rendere semplice anche il ritorno al Forum, dove Respert si conferma realizzatore di razza (24 punti) mentre dal lato del team di coach Caja salvano l'apparenza solo i lunghi Blair e Paolo Conti.
A beneficiare del golpe milanese è, alla fine dei conti, la Muller Verona che elimina negli ottavi la Zucchetti Montecatini. A coach Pippo Faina non pare quasi vero di trovarsi di fronte nei quarti un'Adecco che ha esaurito il suo fuoco artificiale e che gioca in maniera disarmante: -31 in gara-1, -8 in casa e un altro -23 in gara-3 con un Bullock imprendibile e un Camata che sembra appena sbarcato dalla NBA. La Muller, che aveva chiuso la stagione regolare con solo una vittoria in più dell'Olimpia, diventa la squadra nella storia dei playoff che accede alle semifinali dalla più bassa posizione in classifica (undicesimo posto). Verona si arrenderà, lottando, 0-3 alla Fortitudo Bologna che riserverà quasi la stessa sorte alla Benetton Treviso conquistando il primo scudetto della sua storia con il clamoroso bis di coach Carlo Recalcati già vincitore l'anno prima con Varese.

Nelle altre competizioni della stagione, l'Adecco non è ammessa alla prima edizione delle Final Eight di Coppa Italia a cui hanno partecipato le prime sette nella classifica del girone di andata e la prima di A2.
In Saporta Cup, l'Adecco strappa agli svedesi dell'Alost il quarto posto che qualifica ai sedicedicesimi di finale dove riesce a vincere entrambi i confronti con i quotati sloveni del Krka Novo Mesto. Lo Slask Breslavia negli ottavi di finale, riservano lo stesso trattamento a Milano, vincendo l'andata di 1 al Palalido e in scioltezza (75-57) in ritorno in Polonia.

Formazione dell'Olimpia Adecco Milano 1999/00:  il capitano Flavio Portaluppi, Andrea Michelori, Marco Baldi, Stefano Rusconi, Pooh Richardson (dal 21 gennaio 2000), Sergio Ramos, Mikkel Larsen (dal 4 gennaio 2000), Mike Gizzi (dal 10 dicembre 1999), Shawn Respert (dal 31 dicembre 1999), Giorgio Mapelli, Milan Jeremic, Mihajlo Pesic, Davide Montanaro, Luca Furlanetto

Sostituiti a stagione in corso: Lee Nailon (fino al 16 gennaio 2000), Lonnie Cooper (fino al 10 ottobre 1999), Sidney Johnson (fino al 16 gennaio 2000)

Allenatore: Marco Crespi

IMMAGINI ALLEGATE

Pasquale Caputo e Kobe Bryant, con la sua maglia Olimpia Milano n.8, ai tempi dell'acquisto della società. 

Stefano Rusconi (foto Claudio Scaccini per Olimpia Milano S.S.R.L.)