Racconti

"No Gavevo Premura" di Paolo Vittori

"No Gavevo Premura" (edizioni Sunrise Media) o meglio "Storia di un goriziano', come cita il retro di copertina per un senso di appartenenza al territorio natio che ha quasi il sopravvento su una delle più gloriose carriere della pallacanestro italiana. Questo 'Goriziano' è Paolo Vittori che,  per ammissione di coach Sandro Gamba, è stato uno dei più grandi giocatori di basket italiani di tutti i tempi.

In questa autobiografia, scritta con la complicità di Roberto Collini e Giampietro Zamolo, il basket è il pretesto per il racconto di una passione condivisa con amici, compagni di squadra, allenatori, avversari, dirigenti, giornalisti ma anche con i complici e le vittime delle sue zingarate di tutta una carriera. "No gavevo premura" è un alternarsi di memorie e contributi, di poesia e di chiacchiere a voce alta da ascoltare attorno a un tavolo oppure nella storica sala dell'Unione Ginnastica Goriziana (dove si è svolta la prima presentazione ufficiale del libro) o anche ai bordi di un rettangolo di gioco del varesino contornato dai protagonisti delle sue lodevoli iniziative per il basket giovanile.
Qui trovate Paolo Vittori in tutte le sue versioni: quella dal viso pulito del 'frut' che lascia Gorizia verso la fine degli anni '50 tra lo scetticismo di molti prima diretto a Bologna e poi nella Milano che già aveva accolto molti suoi corregionali di talento e di successo. Oppure la versione 'Ignis' dal baffo malizioso e spavaldo che gli ha garantito trofei a non finire e una rispettabilità sul campo senza pari. E infine la versione del baffo saggio che si è dedicato e ha costruito per la pallacanestro giovanile (in primis con il Trofeo Garbosi in terra varesina) più di altri blasonati tecnici del settore. 
Il gusto rustico e schietto di questi racconti (da 'leggere' con la cantilena del dialetto che lo contraddistingue) lascia solo trasparire il contenuto della sua bacheca strabordante di scudetti, coppe, riconoscimenti individuali e tanti 'caps azzurri' (come si direbbe nel rugby). Quel gusto che regala al lettore la vera motivazione per cui Paolo Vittori è entrato, con tanto di 'red carpet' nella Italian Basket Hall of Fame dei veri immortali del nostro sport.