Persone


Zanetti Giordano

"Nella mia pur breve carriera sono stato fortunato perché ho avuto due maestri straordinari : il primo mi ha insegnato i fondamentali, il secondo ha cresciuto in me il senso della responsabilità e della leadership."
I tecnici a cui si riferisce Giordano Zanetti, classe 1949, sono nell'ordine Luisito Trevisan e Giuliano Bandini
Come spesso capita, il professore di ginnastica delle medie Luisito Trevisan convinse il suo allievo Zanetti ad iniziare a giocare a basket nella Pro Patria, che nei primi anni sessanta gravitava nella zona del Don Orione in via Soderini. Pur avendo a disposizione una palestra... senza canestri, la Pro Patria disputò i campionati giovanili, puntando tutto sulla preparazione tecnica impostata da Trevisan quasi ai limiti dell'ossessione.

Al secondo anno arrivò l'agoniato trasloco al Giuriati, che fu il viatico alla fusione con la Social OSA. Anche qui la logistica non fu una grande alleata, passando dal pallone al campetto all'aperto del complesso dei Salesiani con ingresso dal lato di Via Melchiorre Gioia, perchè la palestra non era ancora stata costruita.

Il gruppo agì agli ordini di Giuliano Bandini che, oltre a Zanetti, ebbe Gianni Bertolotti e Giorgio Papetti. Animati da una grande passione, i tre erano dotati di forti motivazioni che Bandini sviluppò e inglobò in una mentalità di gioco e di approccio molto moderna. Per Zanetti il tecnico pianificò la crescita nella lettura del gioco e nella gestione, caratteristiche che il suo playmaker titolare portò anche nel basket degli adulti.
Terminato l'anno juniores, la Social Osa fu incorporata dall'All'Onestà, diventandone il settore giovanile necessario per disputare la massima serie.
Zanetti trascorse il primo anno alla seconda squadra senior dell'All'Onestà , allenata dal Professor Verri. Poi fu la volta del 'Milanaccio'' in serie D, sempre nell'orbita della 'casa madre' fu la sorpresa della Coppa Italia superando due turni.
Nel 1969/70 l'esordio in Serie A nella trasferta a Pesaro il 30 novembre alla quinta giornata di andata. Fu una delle ultime gare gestite  in All'Onestà da coach Vittorio Tracuzzi, messo alla gogna dalla stampa come colpevole del -15 e per aver messo Zanetti a curare Franco Bertini che ne aveva disposto a piacimento.
La stagione proseguì con Riccardo Sales in panchina e la supervisione di Garbosi; lo spazio per il giovane Zanetti fu molto limitato in un gruppo che Isaac, Bovone e De Rossi portarono fino al terzo posto finale e alle semifinali di Coppa Italia, trofei vinti entrambi dall'Ignis Varese.
Il trend non cambiò nel 1970/71 con 12 presenze a referto ma solo 6 nel rettangolo di gioco, la prima addirittura all'inizio di febbraio in un'agevole vittoria casalinga contro la Libertas Livorno.
Nel 1971/72, primo campionato griffato Mobilquattro, coach Sales chiamò come suo assistente Giuliano Bandini e l'apporto di Zanetti fu finalmente più concreto: arrivati i primi due punti in Serie A sul campo di Napoli, ne segnò ben sei nella vittoria ai supplementari la settimana successiva contro la Virtus Bologna, del suo amico Bertolotti.
Chiuso il campionato solo al settimo posto, la Coppa Italia disputata a fine maggio fu molto più gratificante sia per Zanetti, che bene si comportò nel primo turno e nei quarti di finale, sia per la Mobilquattro che giunse al terzo posto battendo di un punto Cantù nella finale di consolazione sul campo di Torino.

Zanetti scese di categoria disputando tre stagioni in serie B all'Auso Siemens; arrivò nel 1972/73 ereditando il posto dell'illustre Gianfranco Pieri. Con lui gli 'Aziendali', che avevano in rosa altri reduci della Serie A come Giando Ongaro e Franco Longhi, si stabilizzarono nella fascia mediana della classifica di B, reggendo l'urto di piazze ambiziose e vogliose di salire alla massima serie. L'ultima stagione fu il 1974/75, complicata da una formula resa necessaria per la revisone dei campionati, ma che si concluse con una combattuta salvezza.

Dopo l'anno di militare a Vigna di Valle, quando gli impegni lavorativi lo indussero a fare una decisiva scelta di vita, Giordano decise di abbandonare il basket.

Se la pallacanestro perse un giovane regista di prospettiva, la ingenieria italiana guadagnò un importante esponente, mandato in 'fuga' a Ginevra in un'importante multinazionale nel centro di ricerca sui semiconduttori, con compiti di grande responsabilità, come in campo.

 

 

IMMAGINI ALLEGATE

Squadra della Social O.S.A. Juniores 1964 abbinata alla ProPatria San Pellegrino. Si riconoscono da sinistra: l'allenatore Bandini, Suardi, Gattinoni, Valtorta, Gibelli, Santamaria; in basso E.Gargantini, Bruni, Zanetti, Scaramelli, Papetti. 

Formazione Pallacanestro Mobilquattro Milano 1971/72. In piedi da sx: Sales (all.), Grasselli, Grey, lucarelli, Nizza, Papetti, Bandini (aiuto all.). Accosciati da sx: Giroldi, Polzot, Zanetti, Masier, De Rossi, Barlucchi.

Zanetti costringe Pellanera a palleggiare di sinistro

La seconda squadra senior All'Onestà: Poletti, Gibelli, Isaac, Zanier, Santamaria, Prof.Verri. Accosciati: Pedrini, Villetti, Rossini, Zanetti, Leporace.

Ritaglio de 'La Gazzetta dello Sport' del 9 dicembre 71 a commento della vittoria della Mobilquattro al supplementare contro la Norda Virtus Bologna (dall'archivio personale di Giordano Zanetti) 

La formazione Auso Siemens 1973/74. In alto da sinistra: Elio Ongaro, Penati, Rossetti, Longhi, Citterio, Barbieri. In basso da sinistra: Stepanoff, Ferrari Claudio, Zanetti, Tomasi, Mascheri e Turra.