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Pallacanestro Auso Siemens: la retrocessione e la fine delle attività agonistiche nazionali

La squadra affronta l’impegnativo campionato di serie B 1975/76 con la salvezza come unico obiettivo. Il rifiuto da parte della società di strapagare giocatori e cartellini e la volontà di mantenere un sano dilettantismo che unisce validi “anziani” a giovani “speranze”, costringe la squadra a gareggiare contro formazioni sempre più forti e votate al professionismo.

I nuovi innesti Gianluigi Ongaro, Ferruccio Longoni e Daris Ferrari, sono validi giovani, alcuni provenienti dalle proprie squadre giovanili. Gianni Schiavon, terminata la carriera di giocatore, affianca in qualità di assistente, l’allenatore Gigi Springolo.

La formula del campionato prevede, come l'anno precedente, tre fasi successive con gironi di sei squadre. L’Auso Siemens, inserita nel girone A che comprende anche Mecap Vigevano, Junior Casale e Ginnastica Torino, riesce a passare nella parte alta della fase successiva per differenza canestri. La soddisfazione del passaggio del turno viene però vanificata dalla composizione del nuovo girone che comprende anche lo squadrone del Fernet Tonic Bologna dei vari Masini, Frediani, Canciani e Sacchetti.

Come purtroppo previsto, anche a causa di vari infortuni, la squadra non riesce a qualificarsi ed è costretta ad affrontare la terza fase in un girone che prevede una sola promozione. All’inizio, l’Auso pare riprendersi ma due sconfitte contro Vicenza e Brescia costringono i “Giallo verdi” ad uscire dalla lotta per la salvezza. Cosi, dopo nove anni consecutivi di dignitosa permanenza in serie B, l’Auso Siemens si deve rassegnare alla retrocessione in serie C.

La nuova stagione 1976/77, giocata in serie C, viene presentata dal direttore sportivo Giorgio Zugna come l’occasione per ringiovanire la rosa dei giocatori, mantenendo inalterato l’impegno della società a rimanere rigorosamente dilettantistica.

Per questa ragione non fanno più parte della formazione i vari Rossetti, Stepanoff, Claudio Ferrari e Citterio, sostituiti dai nuovi arrivi Lorenzini, Pirovano e Zanaboni. Dal vivaio sono prelevati Dovico e Bagno, mentre dal servizio militare ritorna Tomasi e il “vecchio” Longhi dà una mano sia pure saltuariamente.

L’Auso Siemens è inserita nel girone A formato da dodici squadre, fra le quali la Ginnastica Torino, l’Ivlas Pavia, la Vibac Alessandria e il Corona Cremona. Il campionato si presenta subito parecchio insidioso anche a causa della mancanza di esperienza e del difficile inserimento dei nuovi arrivi. Al termine del girone di andata i punti conquistati non sono molti, ma Springolo e Schiavon sono fiduciosi perché vedono migliorare il gioco e le prestazioni dei singoli, specie nei giovani provenienti dal vivaio quali Tomasi, Penati, Dovico e Ferrari. Con qualche buona partita nel girone di ritorno la squadra riesce a salvarsi ed a meritare la permanenza in serie C.

Purtroppo le vicissitudini socio-economiche che hanno colpito l’Azienda negli ultimi anni, i costi di una attività sportiva di livello e l’impegno dilettantistico di allenatori e dirigenti (tutti dipendenti), non hanno permesso di mantenere la squadra, pur competitiva, in serie C. Per questi motivi l’azienda decide di abbandonare l’attività agonistica a livello nazionale e di mantenere il solo settore giovanile.

IMMAGINI ALLEGATE

La formazione 1975/76 che ha partecipato al campionato di seri B nazionale. In alto da sinistra: Barbieri, Citterio, Penati, Longhi, Longoni. In basso da sinistra: Ferrari Daris, Gianluigi Ongaro, Molina, Stepanoff, Claudio Ferrari.

Un time-out di Springolo e Zugna durante un incontro casalingo

Articolo da il ”Guerin Sportvo” sulla partita dell'Auso Siemens contro i “marziani” del Fernet Tonic di Bologna

Una fuga in contropiede di Tomasi, uno dei giovani più in forma del campionato.

Giocatori e dirigenti al termine  del campionato di serie C nazionale nel 1977.